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Cronaca

Attacchi alle sedi sindacali: dalla prefettura piano per sicurezza rafforzata

La tensione salita dopo l'assalto alla sede romana della Cgil. "Non solo, no vax, qui c'è altro"

"Il problema non è più riconducibile ai no-vax, qui si tratta di altro". E' serafico il numero uno della Cgil di Bologna Maurizio Lunghi, che a margine di una conferenza stampa con la agenzia Dire è ritornato sugli episodi di imbrattamenti delle sedi sindacali a Bologna ma anche un po' in tutta la Regione.

La prefettura ha preso sul serio questa escalation e ha predisposto un servizio di sorveglianza anche in borghese delle sedi sindacali. "Abbiamo dappertutto le telecamere, ma non sempre sono sufficienti, perché spesso riprendono immagini di persone incappucciate. Da dopo l'assalto a sede nazionale della Cgil, ci sono controlli nelle sedi principali, spesso con personale in borghese", puntualizza. L'idea è fare un "lavoro per cogliere in tempo utile segnali di insofferenza sul territorio, per intervenire facendo prevalere confronto democratico, anziché fare cose vigliacche di nascosto", conclude Lunghi.

"Si è convenuto di mettere in atto azioni tese al presidio delle sedi, con una grande attenzione a ciò che evolve nel territorio, al fine di prevenire eventuali nuovi danneggiamenti e individuare gli artefici degli imbrattamenti e degli attacchi alla identità delle sedi sindacali e dei loro simboli", riferiscono i confederali in una nota congiunta. "Abbiamo fatto una valutazione su quello che sta succedendo in regione. Dietro a questi imbrattamenti c'è una regia, non è fenomeno dettato dal caso", osserva ancora Lunghi.

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"Il problema non è più riconducibile ai no-vax, qui si tratta di altro. Bisogna scovare questo 'altro' per capire di cosa è fatto e sradicare queste modalità di azione che sono inaccettabili", aggiunge Lunghi. "Abbiamo convenuto sul fatto di costruire insieme modalità per attenzionare quello che avviene nel territorio nel rapporto con le sedi. Si costruiscono delle modalità tali per cui, nel momento in cui veniamo a conoscenza di fatti o vediamo dei segnali e cogliamo degli aspetti che possano andare in questa direzione, facciamo delle segnalazioni mirate", spiega il sindacalista. Insomma, si tratta di interventi per rafforzare la sorveglianza che è già alta.
 

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