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Cronaca

Cospito, Bologna nel mirino degli anarchici? Arriva minaccia di attentato

Digos già al lavoro per ricostruire i fatti. A far scattare l'allerta una telefonata anonima

Bologna nel mirino degli anarchici, possibile obiettivo di un prossimo attentato. La minaccia arriva per via anonima attraverso una telefonata giunta ieri alla redazione locale de Il Resto del Carlino. Casus belli i fatti relativi a Cospito. 

A parlare dall'altro lato della cornetta una voce giovane e maschile, senza accenti, con una lieve cadenza bolognese. La chiamata sarebbe rimbalzata - scrive il quotidiano - da un numero interno. Immediata l'allerta alla Digos, che è al lavoro per ricostruire i fatti e tentare di risalire all'autore della chiamata intimidatoria.

Il fatto si associa ad una lettera, ricevuta sempre ieri dal quotidiano bolognese, contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto e, in generale, contro la politica del governo sull'Ucraina. "In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti", recitava la missiva.   

Le reazioni

“Una chiamata anonima ha annunciato un attentato anarchico. La Digos indaga. Le forze dell’ordine ci sono. Ora anche il Comune faccia la sua parte: se si rischia il ritorno agli anni delle BR, va messa in campo ogni azione necessaria per evitarlo". Sono le parole del consigliere comunale della Lega Matteo Di Benedetto sulla minaccia di attentato all'ombra delle Due Torri. Il leghista invoca la linea dura e si scaglia contro l'amministrazione: "Le prese di posizione a favore di chi gambizza e chiede di cancellare il 41bis, a beneficio di mafiosi e terroristi, devono finire. L’amministrazione stia dalla parte dei cittadini. Altrimenti si dimettano e vadano in corteo con chi vuole mettere a ferro e fuoco la città”.

Fanno eco le parole del senatore Marco Lisei, FDI: " Da bolognese esprimo rammarico e preoccupazione per le minacce anarchiche rivolte alla città e... Non ci faremo intimidire da queste minacce e Bologna non si piegherà a queste intimidazioni".

Anche sul fronte di centrosinistra giungono le prime reazioni. "Sono inquietanti le notizie che vorrebbero la città di Bologna prossimo luogo di un “grave attentato” da parte di fazioni che solidarizzano con Alfredo Cospito. Esprimo la mia vicinanza alla redazione de “Il Resto del Carlino”, che ha ricevuto la telefonata minatoria, al sindaco Lepore e alla cittadinanza, e la mia più ferma condanna verso chi tenta di avvelenare la vita istituzionale del Paese attraverso violenze e intimidazioni”. Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei Deputati. 

"Una minaccia di una gravità tale che deve fare riflettere tutti, nessuno escluso.Condanniamo fermamente questo atto che riguarda tutta la città. Le istituzioni, tutte, devono rispondere con grande fermezza nel contrastare simili atteggiamenti antidemocratici", così in una nota i consiglieri comunali Samuela Quercioli e Gian Marco De Biase del gruppo BolognaCiPiace.

Anche il gruppo Uniti per l’Alternativa condanna fermamente il "grave episodio di minacce di matrice anarchica" e confida "nel lavoro degli inquirenti affinché i responsabili fi questo gravissimo gesto vengano individuati e assicurati alla giustizia".

Anarchici contro le banche, vetrate e bancomat spaccati  | FOTO 

Sequenza di blitz anarchici a Bologna

Sono mesi che all'ombra delle Due Torri si susseguono azioni rivendicate da esponenti anarchici, contro il Governo, il 41 bis e in segno di solidarietà all'anarchico Alfredo Cospito, autore di un attentato nel 2006. L'ultimo blitz lo scorso 19 gennaio, quando alcuni anarchici in corteo per le vie del centro si sono scagliati contro alcune banche, spaccando vetrate e bancomat . Una decina di giorni prima ancora danneggiamenti su via Massarenti. Il mese precedente sempre di matrice anarchica il raid esplosivo ai danni di alcuni cassonetti nei pressi del Pontevecchio . Una manciata di giorni prima danneggiate alcune vetrine in via Irnerio durante l'ennesimo corteo, a fine novembre  un gruppo ha fatto e ha interrotto la celebrazione della messa, inneggiando contro il 41 bis e portando la propria solidarietà a Cospito.

Corteo anarchici, danni e imbrattamenti | VIDEO 

Cospito e il 41-bis

Lo scorso lunedì 19 dicembre il tribunale di Roma ha confermato la reclusione in regime di 41-bis per Alfredo Cospito, l’anarchico autore di un attentato nel 2006 ad una caserma dei Carabinieri di Fossano, in Piemonte, che non aveva causato né morti né feriti. Dallo scorso ottobre, Cospito è in sciopero della fame contro la misura di costrizione. Dopo i primi due livelli di giudizio, la Corte di Cassazione aveva confermato le condanne, decidendo però per il 41-bis dopo aver cambiato il capo d’accusa in “strage contro la personalità interna dello Stato”.

Da anni al centro di numerose contestazioni, il regime di 41-bis - detto anche ‘carcere duro’ - è solitamente previsto per i detenuti appartenenti a organizzazioni criminali come, ad esempio, le mafie. Fu a tal proposito introdotto nel 1992 con lo specifico scopo di impedire che ci fosse comunicazione tra i detenuti e l’organizzazione criminosa di appartenenza. 

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