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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Strada Maggiore

Aula C occupata in Strada Maggiore: il Tribunale dice sì allo sgombero

Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura ordinando il sequestro preventivo dei locali di Scienze Politiche. Gli occupanti presidiano: "Se ci chiudete un'aula, noi saremo ovunque!"

La Procura di Bologna aveva presentato appello per ottenere il sequestro preventivo dell'Aula C occupata, alla Facoltà di Scienze Politiche, in Strada Maggiore n. 45. Ora il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso. I locali sono divenuti, secondo il magistrati, base logistica per feste e attività rumorose anche notturne, in pratica è arrivata l'autorizzazione a sgomberare. Nessun ostacolo all'attività didattica, ma "le attività serali" sono infatti definite "incompatibili con le finalità istituzionali della Scuola", si legge nell'ordinanza.

A febbraio, il Gip Gianluca Petragnani Gelosi, lo aveva negato invocando l'esistenza di un documento di concessione degli spazi agli studenti, risalente al 1995, da parte dell'Univerisità di Bologna.

Sulla base delle note della Digos e dell'università, benchè fosse stato stilato anche un regolamento per disciplinare l'impiego dell'Aula, "pare che i frequentatori (sempre diversi, ovviamente) abbiano costantemente disatteso il rispetto delle regole nè la facoltà e/o l'università hanno mai ricevuto comunicazione dei nominativi dei responsabili del vari gruppi occupanti l'aula", è pacifico dunque come la loro presenza "fosse illegittima".

I PM Antonella Scandellari e Antonello Gustapane facevano notare nel ricorso che l'occupazione non riguarda solo l'aula, ma anche gli spazi adiacenti, come i cortili: una sorta di cambio di "destinazione d'uso", ovvero quello che era stato concesso come uno spazio aperto a tutti, è diventato un luogo frequentato da un gruppo ristretto, nel quale "non ci si azzarda" neanche ad entrare, come emerso dalle indagini e dalle voci di docenti, studenti, del preside di facoltà e del rettore Ivano Dionigi.

11 gli indagati del collettivo "di ispirazione anarco-insurrezioanlista", ma l'aula sarebbe frequentata anche da "altri gruppi di area antagonista che si introducono in maniera del tutto arbitraria per lo svolgimento di iniziative non conformi ai programmi culturali della Scuola di Scienze Politiche" e "senza il consenso degli organi responsabili".

"Era ora. Ho apprezzato che sia stata data la possibilità di eseguire il sequestro preventivo. E' una situazione che si trascina da troppo tempo e va a danno degli studenti che rispettano le regole e dei cittadini residenti". Così il sindaco di Bologna Virginio Merola commenta la decisione del Tribunale del riesame che ha disposto il sequestro dell'aula accogliendo il ricorso della Procura.

OCCUPANTI IN PRESIDIO. Difesa del proprio posto di "PM perditempo" e ricerca della notorietà, alla base della decisione del Riesame, secondo gli occupanti dell'Aula, che ribadiscono come nei locali si svolgano attività culturali e non si prepari "chissà quale attentato terroristico". Alma Mater come "morte", luogo dove la vita scorre "noiosa e uguale ogni giorno", per contro, lo spazio occupato è un luogo di socialità: "Non sarà una carogna di 800 anni a ucciderla, se ci chiudete un'aula, noi saremo ovunque!", conclude la nota degli occupanti che si sono organizzati per presidiare l'aula.

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