Più autovelox, Il Comune di Bologna prepara un dossier per il prefetto
Lo riferisce l'assessora alla Mobilità, Valentina Orioli, rispondendo in Question time alle domande di Samuela Quercioli (Bologna ci piace) e Simona Larghetti (Coalizione civica)
Dopo che il Decreto semplificazioni del 2020 ha esteso la possibilità di installare velox su tutte le strade, il Comune di Bologna "ha avviato il confronto tra i tecnici del settore Mobilità e la Polizia locale finalizzato ad individuare in modo sinergico le localizzazioni più opportune da sottoporre a parere prefettizio. L'istruttoria sarà completata non appena tutti gli elementi di valutazione ritenuti necessari saranno disponibili".
Lo riferisce l'assessora alla Mobilità, Valentina Orioli, rispondendo in Question time alle domande di Samuela Quercioli (Bologna ci piace) e Simona Larghetti (Coalizione civica). Come riporta l'agenzia Dire.
Il Decreto semplificazioni fornisce alle amministrazioni la possibilità di intervenire in modo "più puntuale ed efficace" nel raggiungimento degli obiettivi di prevenzione degli incidenti, "ma rimane al prefetto l'autorità, su propria iniziativa o su richiesta - continua Orioli - di individuare i tratti di strade ove è possibile installare i dispositivi".
La richiesta, ricorda l'assessora, è "dell'organo di polizia stradale competente per territorio, corredata degli opportuni elementi valutativi (analisi dell'incidentalità, correlazione tra gli eventi e l'eccesso di velocità, difficoltà della contestazione immediata dell'infrazione commessa) e del parere dell'ente proprietario o concessionario della strada".
Per quanto riguarda il Comune, dunque, è in corso il confronto tra tecnici della Mobilità e Polizia locale. Inoltre, sono già stati calendarizzati alcuni incontri "per discutere e valutare in modo sinergico le azioni da intraprendere per migliorare la sicurezza stradale in città- aggiunge Orioli- tramite attività di vigilanza attuabile con dispositivi fissi (ove possibile), o con dispositivi mobili affidati a pattuglie di Polizia locale".
Ma non bisogna dimenticare "che, oltre all'introduzione di sistemi sanzionatori o deterrenti della velocità di tipo infrastrutturale- sottolinea Orioli- è fondamentale che il rispetto delle regole e delle norme di comportamento in ambito stradale venga perseguito con l'impiego di azioni di altra natura, come auspicato dal Piano nazionale sicurezza stradale (Pnss) Orizzonte 2020, tra le quali rivestono sicuramente un ruolo importante l'educazione stradale, quale attività formativa a partire dalle scuole primarie, nonché le campagne di sensibilizzazione della cittadinanza in collaborazione tra Comune, Polizia locale e altre associazioni".
Sempre nella risposta, infine, Orioli conferma che tra gli obiettivi del mandato c'è la "Città 30", progetto che prevede "l'adozione diffusa del limite massimo di velocità a 30 chilometri orari sulla rete stradale urbana, in luogo dei 50 che rappresentano, in assenza di ulteriori specifici provvedimenti, il limite massimo consentito dal Codice della strada all'interno dei centri abitati e che saranno consentiti solo sulla rete stradale primaria".
Misura che "dovrà essere accompagnata da interventi diffusi di moderazione del traffico e risistemazione dell'infrastruttura stradale e dello spazio pubblico- aggiunge l'assessora- a beneficio della condivisione dello spazio stradale".
Si tratta di un processo "che può dirsi già avviato ma che ha bisogno di tempo per concretizzarsi- sottolinea Orioli- anche perché la sua realizzazione passa attraverso molteplici progetti fra i quali quello della rete tranviaria, l'attuazione del bicicplan, la realizzazione delle aree scolastiche, l'estensione della rete dei sentieri collinari e dei dispositivi per moderare la velocità e mettere in sicurezza ciclisti e pedoni nelle aree agricole di pianura e collina".