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Cronaca

Nasconde due micro telefonini fra i capelli e li porta in carcere: è moglie e avvocato del detenuto

E' il Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria a riportare i fatti, avvenuti nella mattinata di oggi alla Dozza di Bologna: "Proprio una persona che conosce la legge e dovrebbe seguirla"

Un episodio che lascia davvero senza parole quello avvenuto nella mattinata di oggi al cercere Dozza di Bologna. Un'avvocatessa si è introdotta all'interno dell'edificio per una visita al marito, nonché assistito, nascondendo all'interno della sua folta chioma dei telefoni cellulari. Due micro-cellulari per l'esattezza, entrambi già carichi e quindi pronti all'uso. Come è stata scoperta? Lo spiega una nota del Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria firmata dal vice segretario regionale Anna La Marca: rilevati dai metal detector passando attraverso uno dei varchi. Gli stessi poliziotti, insospettiti, sono stati sbalordini dalla scoperta. 

"Lascia l’amaro in bocca sapere che una persona che conosce la legge e dovrebbe seguirla, ponga in essere comportamenti che integrino ipotesi di reato - si legge nel testo del Si.N.A.P.Pe - Pare che la professionista avesse il proprio marito recluso nel carcere e che non sia nuova a queste infrazioni. Vedremo quali saranno gli sviluppi del caso che lascia tutti basiti e senza parole".

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