Bimba morta nel Reno, il sindaco: "Non immergetevi nelle acque correnti"
C'è una legge regionale che vieta la balneazione in acque interne: lo precisa l'assessorato alle Politiche per la Salute. E Nanni, sindaco di Alto Reno Terme si raccomanda: "Trovate refrigerio, ma niente bagni"
Il sindaco di Altro Reno Terme Giuseppe Nanni fa un appello ai suoi cittadini, il giorno dopo la tragica morte della piccola Blessing Okojie, che a sette anni e per cause che verranno chiarite dall'imminente esame autoptico, ha perso la vita nelle acque del fiume Reno in località Molino del Pallore, dove stava trascorrendo una giornata di svago con il suo gruppo del campo solare.
Le ultime dichiarazioni del pm: "Non ci sono indagati"
«Una tragedia per questi poveri genitori ai quali voglio far sentire la nostra vicinanza, la mia e quella di tutta la nostra comunità - dice Nanni, che pensando all'orribile fatalità fa delle raccomandazioni precise che vanno aldilà delle regole di balneazione - Le nostre acque sono correnti e fredde e non bisogna immergersi. Per quanto riguarda la profondità, lungo il nostro argine su superano difficilmente i venti centimetri, mente per esempio nella zona di Casalecchio l'acqua è più alta».
Oggi i Carabinieri hanno spiegato che il punto nel quale la bimba è affogata non è balneabile per insalubrità delle acque e che il divieto non era segnalato da un cartello. Come chiariscono dalla Regione Emilia-Romagna, e in particolare dall'assessorato alle Politiche per la Salute, la Delibera di giunta regionale 783/2019 - che indica le acque destinate alla balneazione e che fa seguito all’Ordinanza del Servizio Turismo - spiega che attualmente "nella nostra Regione sono destinate alla balneazione solo acque marine: nessuna acqua interna, quindi, è inclusa nell’elenco". Questo sia per una questione di qualità delle acque, sia per una questione di sicurezza (mancanza del servizio di salvataggio). Poi le ordinanze applicative sono comunali e vengono gestite dalle singole amministrazioni.
La morte della piccola Blessing Okojie
Originaria di Pistoia, era in compagnia di decine di altri ragazzi di un centro estivo organizzato da una parrocchia pistoiese, giunta in mattinata per una giornata in riva al fiume. La tragedia si sarebbe consumata in pochi minuti, quando la bambina è stata vista inerme dentro un avvallamento di 50 cm di acqua.