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Cronaca Imola

I bambini di Chernobyl ospiti delle famiglie imolesi: il pericolo c'è ancora

Le analisi effettuate all'arrivo e alla partenza dei bambini, evidenziano in modo inequivocabile come la permanenza fuori dalla zona contaminata allunghi di molto la loro aspettativa di vita

Anche quest’anno sono arrivati i bambini bielorussi ospiti della famiglie che aderiscono all’Associazione “Insieme per un futuro migliore”, attiva da 21 anni. I bambini, che si tratterranno per periodo variabile da 5 a 11 settimane, hanno un’età che varia da 7 ai 16 anni e saranno ospitati da famiglie residenti a Imola, Fontanelice, Dozza,  Faenza.

I bambini e le famiglie che li ospitano sono stati ricevuti ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio comunale dal sindaco di Imola, Daniele Manca, insieme al vice sindaco Roberto Visani e agli assessori alla Scuola, Giuseppina Brienza, allo Sviluppo economico, Pierangelo Raffini e all’Ambiente, Davide Tronconi. 

“Purtroppo il fatto che siano passati già 31 anni dal disastro nucleare di Chernobyl fa pensare alle persone che il pericolo per la salute di quelle popolazioni sia cessato, invece perdurerà ancora centinaia di anni, e nel caso del plutonio migliaia di anni” spiega Arena Ricchi, presidente dell’Associazione ‘Insieme per un futuro migliore’.

Il recente opuscolo pubblicato dall’Associazione dal titolo “Le ragioni dell’accoglienza – Chernobyl 26 aprile 1986”, che contiene i dati relativi alle analisi effettuate all’arrivo e alla partenza dei bambini, evidenzia in modo inequivocabile come la permanenza dei bambini fuori dalla zona contaminata allunghi di molto la loro aspettativa di vita, che ora è molto bassa. Secondo una rilevazione operata dall’Enea attraverso la misurazione delle urine, dopo 30 giorni di soggiorno in Italia i bambini perdono dal 30% al 50% di Cesio 137 assorbito, elemento chimico radioattivo rilasciato in quantità enorme dalla nube radioattiva dopo l’incidente nucleare di Chernobyl. Il Cesio 137 ha un tempo normale di dimezzamento pari a 30 anni, ed i suoi effetti negativi colpiscono in specifico i muscoli e cuore.

I bambini ospiti questa estate sono 40, di cui 7 alla prima esperienza dopo anni di stallo dell'accoglienza. Trascorreranno piacevolmente  il tempo tra il corso di italiano, i corsi di teatro e musica, la piscina, il pattinaggio, le escursioni e gite, oltre che nella tranquilla atmosfera delle famiglie. “Un vivo ringraziamento va oltre che alle famiglie, ai volontari e agli esperti che lavorano da anni a questo progetto, particolarmente all’Amministrazione comunale di Imola che, oltre ad esserci sempre vicino nel sostenere il progetto, permette annualmente, col suo contributo, di proseguire nel progetto di vaccinazione contro il papilloma virus nella provincia di Korma – aggiunge Arena Ricchi -. A tutti noi piacerebbe stringere ulteriori rapporti con la comunità locale, a far conoscere la cultura bielorussa a Imola e la cultura italiana in Bielorussia. Per questo quando le nostre forze ce lo hanno permesso abbiamo portato in Bielorussia personalità di spicco della cultura italiana e abbiamo portato a Imola, col supporto del Comune, famiglie, artisti e musicisti”.

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