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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Banda di "bancomattari" ruba 400 mila euro in nove mesi. In 11 verso il processo

I colpi, effettuati tra l'Emilia-Romagna e la Toscana, sono avvenuti tra il marzo e il novembre del 2020

Il procuratore aggiunto Morena Plazzi ha firmato l’avviso di fine indagine (atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio) per undici uomini, quasi tutti bolognesi, tra i 25 e i 50 anni, residenti tra Borgo Panigale, Barca e centro, accusati a vario titolo di furto aggravato in concorso, ricettazione di auto e targhe, detenzione di esplosivo. Per sette di loro l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai furti con l’utilizzo di materiale esplosivo. Una banda di “bancomattari”, secondo la Procura, responsabili di numerosi furti avvenuti tra il marzo e il novembre 2020.

La base del gruppo era in città 

A fare scattare l’indagine di carabinieri e Procura, riferisce il Resto del Carlino, fu l’arresto in flagrante a fine novembre 2020, di sei dei sette indagati ora accusati dell’associazione, dopo che avevano messo a segno un colpo in provincia di Bologna. Il bottino finale stimato, solo di contanti ’prelevati’ dai bancomat fatti saltare per aria, sfiora i 400mila euro. I colpi contestati sono undici, sparsi tra tutta l’Emilia-Romagna e alcuni pure in Toscana. Ma la base della banda era in città. Alcuni di loro devono rispondere anche di danneggiamenti, per avere dato alle fiamme le auto utilizzate per i colpi al fine di cancellare le proprie tracce e, in un caso, per avere forato con dei chiodi gettati sull’asfalto le gomme dell’auto di servizio dei carabinieri che li stavano inseguendo.

La banda e la tecnica della "marmotta"

Il modus operandi, secondo la Procura, era quello della tecnica della “marmotta”: prima si rubava o ci si procurava un’auto rubata da utilizzare per il furto, la targa veniva sostituita con un’altra, sempre rubata. Poi le vetture venivano piazzate in uno dei due garage che i ladri avevano preso in affitto a Castel Maggiore con a bordo gli abiti e i passamontagna necessari per travestirsi, le ricetrasmittenti per comunicare senza usare i cellulari (intercettabili), e appunto gli ordigni detti "marmotte", utilizzati per fare saltare i bancomat prescelti.

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