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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Borgo Panigale / Via Risorgimento

Esplosione sportelli bancomat: sgominata banda

In poco più di un mese avevano messo a segno furti, uno via l'altro, facendo brillare sportelli di bancomat e cassa continua con una pericolosa miscela di gas. Agivano per comprare la droga. 6 in manette

Sgominata altra una banda di pericolosi criminali responsabili di furti mediante esplosione di sportelli bancomat e cassa continua.
La predilezione per un’AUDI S6 è costata cara al gruppo di pericolosi criminali, che in poco più di un mese (fra la fine del 2011 e l’inizio del 2012) avevano messo a segno quattro 'colpi' facendo brillare gli sportelli tramite con una pericolosa miscela di gas. Alle prime ore dell’alba del 24 gennaio scorso, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno messo fine alla loro spregiudicata attività, arrestando - in esecuzione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dal P.M., Dott. Giampiero Nascimbeni, Sostituto Procuratore della Repubblica di Bologna - 6 pregiudicati ritenuti responsabili - a vario di titolo - oltre che di furti mediante esplosione di sportelli bancomat di istituti di credito e di casse continue di esercizi commerciali, anche di ricettazione e riciclaggio di autovetture, possesso di esplosivi e danneggiamenti.

AUTO RUBATE. Le indagini avevano preso il via alla fine del mese di ottobre 2011, a seguito del furto di un’autovettura AUDI S6 da una concessionaria di Borgo Panigale. L’episodio ha attirato particolarmente l’attenzione dei militari del Nucleomateriale-sequestrato-2 Operativo della Compagnia di Borgo Panigale, intervenuti per gli accertamenti sul posto, quando hanno riscontrato una singolare coincidenza: era già la seconda volta che l’autovettura veniva rubata. Circa un mese prima, infatti, l’autovettura era stata asportata dallo stesso autosalone ed utilizzata da due malviventi pugliesi per perpetrare poche ore dopo a Modena una rapina a mano armata. In quell’occasione gli stessi Carabinieri erano riusciti ad arrestare i rapinatori ed a recuperare la vettura, restituendola all’autosalone . Sulla base di tali elementi è stata avviata un’attività d’indagine che ha consentito di far emergere l’esistenza di un’associazione per delinquere, composta da pregiudicati della provincia di Bologna e dell’hinterland milanese, diretta da un meccanico 45enne di origini sarde da anni residente a Bologna e già noto per i suoi trascorsi.

I COLPI A SEGNO. In meno di tre mesi gli investigatori hanno così avuto modo di raccogliere e produrre alla magistratura bolognese inconfutabili elementi probatori circa la responsabilità del gruppo in almeno quattro blitz.
In particolare si fa riferimento al 'colpo' avevnuto lo scorso 11 dicembre presso lo sportello bancomat della filiale della “BANCA POPOLARE DI RAVENNA” di Bagnacavallo: dopo averlo saturato di una miscela di ossido acetilene, lo hanno fatto esplodere riuscendo a portar via oltre 37.000 euro in contanti. I malviventi sono poi fuggiti a bordo di una BMW Serie 5 GT bianca rubata da un autosalone di via Mattei.
Il giorno seguente a segno furto presso la cassa continua del negozio “OBI” di via Zello a Imola: anche in questo caso, dopo averlo fatto esplodere saturandolo di una miscela di ossido acetilene, i malviventi hanno prelevato il denaro: oltre 123.000 euro fuggendo a bordo della stessa vettura.
Con il nuovo anno, via a nuove esplosioni. Il 3 gennaio 2012, presso lo sportello bancomat della “Banca Barclays” di via Gramsci di Sesto San Giovanni (MI): con analoghe modalità sono state asportati oltre 11.000 euro in contanti. E ancora il 15 gennaio,  presso lo sportello bancomat della “UGF BANCA” di via Risorgimento di Zola Predosa, identica dinamica, trafugati oltre 40.000 euro. Anche in questo caso la banda è fuggita saltando a bordo della stessa BMW usata per i precedenti colpi.

AGIVANO PER COMPRARE LA DROGA. Nel corso delle indagini, che hanno consentito di recuperare le autovetture utilizzate dai malviventi (rubate dopo averle accuratamente selezionate per le loro caratteristiche: vetture capienti sportive, e, al tempo stesso di grossa cilindrata in grado di sottrarsi facilmente agli inseguimenti), gli investigatori hanno peraltro accertato che il bottino era utilizzato per soddisfare i “vizi” dei membri del gruppo, assuntori abituali di cocaina. Inoltre dalle indagini è emerso che il gruppo stesse progettando di lasciare l’Italia per trascorrere un periodo all’estero. Quest’ultima risultanza ha motivato l’emissione d’urgenza di un decreto di fermo.

I sei arrestati - 4 dei quali domiciliati nel bolognese - sono stati associati alle casa circondariali di Bologna e Monza dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante. Uno ai domiciliari.

 

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