"Siamo state trattate così, ma ora vogliamo indietro il denaro che ci spetta di diritto". Mary Katia, Alina e Anna sono solo tre delle decine di badanti che -secondo le accuse mosse dalla procura- nel corso degli ultimi tre anni sono state sfruttate da una agenzia di assistenza domiciliare, a capo della quale era una imprenditrice 46enne, ora ai domiciliari con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera.
Le denunce, raccolte nell'ultimo anno e mezzo dalla Fp-Cgil, si sono poi trasformate in indagini della Guardia di Finanza, che ha infine portato alla misura cautelare e al sequestro delle sedi dell'agenzia in questione.