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Cronaca

Acquisto o ristrutturazione prima casa in montagna: pioggia di fondi dalla Regione, il bando

Il presidente Stefano Bonaccini: "Confermiamo e rilanciamo il nostro impegno per uno sviluppo equilibrato e di qualità di questi territori, sostenibile da un punto di vista ambientale e vicino ai bisogni delle comunità locali"

Come annunciato nelle scorse settimane, arriva il bando dedicato a coppie e famiglie che decidono di acquistare o ristrutturare la prima casa in un comune montano. Un aiuto concreto della giunta regionale,  che mette a disposizione  10 milioni di euro per contributi a fondo perduto in 119 comuni appenninici dell’Emilia-Romagna.

Nello specifico il contributo va da un minimo di 10 mila a un massimo di 30 mila euro, ed è finalizzato all’acquisto della casa in proprietà (limitatamente ad alloggi o immobili già esistenti, senza consumo di suolo ulteriore), o al recupero di patrimonio edilizio esistente adibito o da adibire a prima casa, o per un mix di acquisto e recupero.

Le domande potranno essere presentate dal 15 settembre 2020 al 15 ottobre 2020. Il bando è destinato agli under 40, e tra i vari requisiti c'è l'obbligo di avere la residenza in Emilia Romagna, o la dimostrazione di un lavoro stabile sul territorio. 

Chi può presentare la domanda

Può presentare domanda uno dei componenti del nucleo familiare, purché maggiorenne, il quale sarà individuato come beneficiario ai fini del Bando. Ogni nucleo familiare può presentare una sola domanda. Il beneficiario, nella compilazione online della domanda, dovrà asseverare il rispetto dei seguenti requisiti soggettivi, posseduti alla data di pubblicazione del bando:

  • di possedere la cittadinanza italiana o di altro stato dell’Unione Europea o di altri stati non appartenenti all’Unione Europea rispettando la normativa sull’immigrazione. Il requisito si considera soddisfatto anche per il cittadino di altro Stato purché sia titolare del permesso di soggiorno CE per soggiornante di lungo periodo o sia regolarmente soggiornante in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e eserciti una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo ai sensi dell'art. 40, comma 6, del D.Lgs. 27/05/98, n. 286 e successive modificazioni
  • di possedere, almeno uno dei componenti il nucleo familiare, la residenza anagrafica o svolgere un’attività lavorativa esclusiva o principale in un Comune dell’EmiliaRomagna
  •  di essere nato, almeno uno dei componenti il nucleo familiare (ad esclusione dei figli), dopo il 1 gennaio 1980
  • di possedere un ISEE del nucleo familiare, in corso di validità e calcolato secondo i criteri stabiliti dal DPCM 159/2013 e s. m. i. , non superiore a: - 50.000,00 euro; - 60.000,00 euro nel caso di persone singole intenzionate a convivere more-uxorio o a costituire una unione civile che sono anagraficamente inserite in altro nucleo familiare, purché si distacchino costituendo un nucleo familiare a sé stante1
  • non avere ricevuto in precedenza un contributo pubblico per l’acquisto di un alloggio.

Nel caso in cui l’intervento contempli l’acquisto di un immobile cointestato con altro membro del nucleo familiare, il beneficiario potrà indicare, attraverso l’applicativo, gli estremi del secondo acquirente e le percentuali di cointestazione dell’immobile. In caso di posizionamento utile in graduatoria, la liquidazione del contributo avverrà ai cointestatari in proporzione alle quote di proprietà dell’immobile.

La cointestazione è ammessa unicamente nel caso in cui i due cointestatari siano: -

  • coniugi, o coppia intenzionata a contrarre matrimonio
  •  parti di un’unione civile o coppia intenzionata a costituire un’unione civile
  • conviventi di fatto o coppia intenzionata a convivere di fatto.

In caso di cointestazione, i requisiti di cui ai punti 1 e 5 devono essere posseduti anche dal cointestatario. Il nucleo familiare nei cui confronti sono verificati i requisiti è quello esistente alla data di pubblicazione del bando. La dichiarazione dei requisiti soggettivi tramite applicativo equivale a dichiarazione sostitutiva di certificazione e di atto di notorietà ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e s. m. i. resa dal beneficiario.

Il contributo

Le risorse sono destinate ad erogare un contributo in conto capitale a fondo perduto, a fronte di una spesa direttamente sostenuta dal beneficiario e rimasta effettivamente a suo carico, al netto degli sgravi fiscali ove applicabili, per l’acquisto e/o l’esecuzione di lavori di recupero edilizio di un alloggio adibito a prima casa (di seguito denominato “intervento”). Il contributo è erogato in un’unica soluzione a fronte della rendicontazione finale delle spese sostenute, secondo le modalità di cui al presente bando.

L’entità del contributo è richiesta dal beneficiario, il quale contestualmente si obbliga ad assicurare la quota di cofinanziamento necessaria per l’attuazione dell’intervento. Il contributo minimo richiedibile è pari a 10.000 €. pagina 11 di 36 L’entità massima del contributo erogabile, che non può in nessun caso essere superiore a 30.000 €, è pari: a) in caso di acquisto (di cui al punto 1. lett. a), al 50% delle spese sostenute per i costi di acquisto dell’immobile; b) in caso di recupero del patrimonio esistente (di cui al punto 1. lett. b): all’importo a carico del beneficiario non portato in detrazione fiscale, comunque non superiore al 50% delle spese effettivamente sostenute per i lavori eseguiti. In caso di operazione mista tra le due opzioni sopraelencate (di cui al punto 1. lett. c), si procederà prioritariamente all’erogazione per la quota di contributo di cui al precedente punto a) e successivamente per la quota di contributo di cui al precedente punto b) eventualmente ancora spettante, sempre nel limite massimo complessivo di 30.000 euro.

Spese ammissibili

Sono ammissibili  le seguenti tipologie di spesa:

  • relative all’acquisto di immobili come risultante da atto notarile di compravendita, incluse le imposte previste per legge
  • relative a lavori (IVA inclusa) eseguiti su immobili di proprietà ad uso residenziale, destinati o da destinarsi a prima casa, che siano: o rientranti in interventi di cui all’art. 3 lettere b), c) d) del DPR 380/2001, per i quali spetta una agevolazione fiscale di cui all’art. 16-bis del DPR 917/198  o chiaramente e strettamente riguardanti l’immobile per il quale si chiede il contributo;  o effettuate nell’ambito del sistema delle agevolazioni fiscali attualmente vigenti e pagate tramite bonifico bancario da cui risultino: la causale del versamento (con riferimento alla norma di cui all’ Art. 16-bis Dpr 917/1986)  l’importo (che deve coincidere con l’importo fattura), il codice fiscale del beneficiario del contributo, il codice fiscale o numero di partita IVA del beneficiario del pagamento. o effettivamente sostenute dal beneficiario
  •  Nessuna spesa ulteriore o diversa da quelle sopra elencate è ammissibile. Pertanto, a puro titolo indicativo non sono ammissibili: spese notarili, spese bancarie di qualunque genere, spese di intermediazione, spese tecniche o di progettazione, altri oneri connessi ai lavori.
  • Non sono altresì ammissibili spese relative a lavori: o relative a parti condominiali o su pertinenze; o relative a immobili residenziali aventi classificazione catastale A/1, A/8 e A/9; o effettuate su immobili non catastalmente censiti. pagina 12 di 36 Non saranno in nessun caso ammesse spese pagate e rendicontate con modalità diverse da quelle indicate nel bando

Per scaricare il testo completo del BANDO CLICCA QUI

“Il sostegno alle famiglie - spiega  il presidente della Regione Emilia-Romagna,Stefano Bonaccini  - è parte vitale del pacchetto che abbiamo messo a punto per una reale ripresa delle attività economiche e della vita quotidiana dei cittadini. Dopo i forti investimenti realizzati a favore della montagna tra il 2015 e il 2019 - oltre 1 miliardo di euro tra fondi regionali, statali ed europei - confermiamo e rilanciamo il nostro impegno per uno sviluppo equilibrato e di qualità di questi territori, sostenibile da un punto di vista ambientale e vicino ai bisogni delle comunità locali. In particolare, rispettiamo l’impegno che avevamo preso di sostenere concretamente chi vive o va a vivere in un comune montano, contrastando l’abbandono e lo spopolamento dei paesi e dei borghi dell’appennino”. 

Così  l’assessore regionale alla Montagna e pianificazione territoriale, Barbara Lori : “In questa fase - spiega- questa misura si inserisce a pieno titolo tra quelle messe in campo dalla Regione nell’ambito della fase 2. Mettiamo a disposizione dei nuclei familiari, anche composti da una sola persona, e del territorio 10 milioni di euro da investire nell’acquisto e nella ristrutturazione di un’abitazione nei comuni di montagna con l’obiettivo di favorire il ripopolamento del nostro Appennino e il recupero del patrimonio edilizio dei borghi. Lo facciamo rivolgendo un’attenzione particolare alle giovani coppie con contributi che, sommandosi alle detrazioni fiscali previste dalla legge, rappresentano un volano per il rilancio dell’economia a partire da uno dei settori più colpiti, quello immobiliare e dell’edilizia.”.

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