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Cronaca

Domanda sbagliata, bando sfumato: Consiglio di stato 'boccia' Tper sulla sospensiva

Ennesima doccia fredda per la municipalizzata del trasporto locale sulla gesitone della sosta. Respinta la sospensiva richiesta dall'azienda. I giudici dell'appello amministrativo: "Argomenti insufficienti". Usb: "I vertici si dimettano"

Si fa ancora più in salita la vertenza di Tper sul bando di gestione sosta per la gestione delle strisce blu in città. Anche il Consiglio di stato ha fornito una prima bocciatura sull'impugnazione dell'esclusione della ex municipalizzata dei trasporti dalla mega gara da quasi 80 milioni indetta da Srm, il vertice della mobilità metropolitana.

Nel merito se ne parlerà non prima del secondo trimestre del 2022, ma intanto i giudici amministrativi in sede di appello hanno negato la sospensione degli effetti della gara, accelerando di fatto il passaggio di consegne tra Tper e la nuova vincitrice del bando, il consorzio di imprese SCT Group, Abaco Spa e Engie Spa.

Al centro sempre la domanda del bando: sbagliata e mandata incompleta per Srm, corretta per Tper. Dopo l'esclusione a sorpresa è nato un ricorso al Tar, che però ha dato torto a Tper. Ora una nuova prima bocciatura.

Per i prossimi mesi ci si aspetta quindi una mini-proroga a Tper, ma giusto per avere il tempo di effettuare il passaggio di consegne. Entro l'autunno, se non ci sono ritardi, il nuovo consorzio potrebbe prendere in mano tutti i servizi ausiliari alla mobilità del bacino di Bologna.

Del caso si è parlato in Question Time e in particolare dell'inchiesta interna che l'azienda di trasporti ha avviato per risalire alle eventuali responsabilità nella mancanza in sede di bando.

Bando mancato gestione sosta: le reazioni della politica

Per Marco Piazza (M5S) Tper e il suo socio pubblico, il Comune, dovrebbero "rendere note le cause che hanno portato all'esclusione e far luce sulle responsabilità". e per essere sicuri che Tper "sia assolutamente pronta" ad affrontare la prossima grossa gara, quella per la gestione del trasporto pubblico, perché "se queste sono le premesse è chiaro che non possiamo stare tranquilli".

L'indagine interna "è già un ammissione di errore", attacca Raffaele Persiano (Pd): "Da un lato Tper dice di non aver sbagliato, tant'è che fa ricorso, però fa un'indagine per trovare i colpevoli degli errori e queste due cose non stanno insieme".

Di certo, in casa Tper "nessuno pensi di scaricare le responsabilità di una cosa così grande su personale che non ha incarchi di responsabilità e dirigenziali", avverte il consigliere dem.

Su questo serve una "discussione franca", insiste Persiano, "per capire come mettere in sicurezza la partecipazione al bando del Tpl con un management più preparato e pronto alle sfide importantissime che ci attendono nel prossimo futuro".

Anche Francesco Sassone (Fdi) si sofferma sull'inchiesta tra le file di Tper: "Se diciamo di non aver sbagliato, non c'è motivo di fare un'indagine interna e allora si fa ricorso o viceversa".

In ogni caso, "Tper non pensi di potersela cavare nascondendo la sabbia sotto al tappeto", aggiunge Sassone: "Chi ha sbagliato deve pagare e per primi i dirigenti", che "sono pagati fior di quattrini per verificare che tutto venga fatto per il verso giusto". Intanto, "quando il Consiglio di Stato respinge una sospensiva non è mai buon segno e lo dico da legale", aggiunge il capogruppo di Fdi.

Sindacato Usb sul piede di guerra: "Vertici si dimettano"

Il sindacato Usb intanto protesta, con i delegati riuniti davanti alla sede del Comune. C'è il serio rischio che, "a partire da novembre 2021 siano i francesi a controllare la sosta a Bologna", racconta alla 'Dire' Ermes Mongardi, delegato Usb in Tper.

Sull'ipotesi di avere una multinazionale francese a gestire le soste a Bologna, interviene proprio la candidata sindaca di Pap per Bologna, Marta Collot: "Tper rappresenta quel modello di privatizzazione dei settori strategici e importanti per la città delle giunte che hanno sempre governato questa città". E "più che un'azienda pubblica -chiosa la candidata- sembra una realtà tesa a massimizzare il profitto, ai danni delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutti i cittadini che i mezzi pubblici li usano tutti i giorni". Il che si traduce "anche in appalti a multinazionali dei trasporti- conclude Mongardi- situazioni già verificatesi, ad esempio, a Firenze con un'altra azienda francese Ratp, che ora gestisce parte del servizio trasporti".

La posizione di Tper: "Il ricorso continua"

Nel tardo pomeriggio Tper replica così: "Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensione, rinviando la valutazione di merito. Ciò non può escludere che in quella sede, ben più approfondita di quella limitata alla domanda cautelare, il Consiglio possa condividere le tesi di Tper e annullare la decisione di primo grado.

Il ricorso continua, quindi, ad essere coltivato dall’Azienda, che auspica che il Consiglio di Stato valuti non solo le questioni poste relativamente al funzionamento della piattaforma informatica utilizzata da SRM per l’espletamento della gara, ma anche le criticità emerse con riferimento ai requisiti dichiarati dagli aggiudicatari.

Sotto tale profilo, Tper sta ulteriormente valutando quanto via via è emerso dalla documentazione esaminata, dovendosi rimarcare che le è stato negato l’accesso a documentazione rilevante per comprendere se le evidenti criticità ad oggi emerse siano tali da determinare il mancato possesso dei requisiti degli aggiudicatari. Si tratta di aspetti legati al controllo dei requisiti dichiarati dalle aziende aggiudicatarie che risultano essenziali per l’ammissione alla gara, l’aggiudicazione e, sul piano sostanziale, per lo svolgimento del servizio.

Tper provvederà a tutelare i propri diritti anche sotto tale aspetto".

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