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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Fondi Pnrr e imprese: bando Unibo da 14 milioni per 202 dottorati

a misura coinvolge 22 dipartimenti dell'Alma Mater, 36 corsi di dottorato e 140 imprese del territorio,tra cui molte del comparto automotive

In tutto 14 milioni per 202 dottorati. L'Università di Bologna mette a bando i primi assegni di ricerca finanziati con i fondi del Pnrr e i soldi delle imprese, realtà locali e grandi gruppi nazionali, interessati a sviluppare progetti in grado di rispondere a bisogni specifici di innovazione in svariati campi, dall'aerospazio al biomedicale.

Dal sistema imprenditoriale sono arrivati sette milioni di euro, che si aggiungono ai seu milioni stanziati dal ministero dell'Università e al milione messo sul piatto dall'Alma Mater. In tutto 14 milioni per 202 borse di dottorato, che si sommano a circa altri 90 assegni di ricerca coperti da risorse del Pnrr, l'Ateneo bolognese porta a oltre 800 le posizioni di dottorato messe a bando, con l'obiettivo di arrivare a 900 già quest'anno e traguardare a breve anche l'obiettivo dei 1.000 posti disponibili.

Obiettivo mille assegni di ricerca per Unibo

"E' un numero adeguato per l'Università di Bologna", spiega il rettore Giovanni Molari, illustrando la nuova tornata di di borse di studio, che, per come sono strutturate, "cambiano la visione del dottorato di ricerca e possono suscitare l'interesse degli studenti", osserva Claudio Melchiorri, delegato ai rapporti con le imprese e ricerca industriale.

La misura coinvolge 22 dipartimenti dell'Alma Mater, 36 corsi di dottorato e ben 140 imprese del territorio (le grandi aziende dell'automotive, de Ferrari a Ducati, i colossi del packaging, ma anche realtà più piccole), per un complesso di opportunità che vanno a coprire tutti i principali settori economici: dalla manifattura all'agrifood, del settore dell'energia e delle rinnovabili a quello dell'elettronica e dell'informatica, dall'aerospazio al biomedicale, dalle innovazioni della meccanica e della robotica a quelle dei nuovi materiali, e molti altri ancora

Le imprese potranno partecipare alle commissioni concorsuali per la valutazione dei candidati, esprimendo il loro parere. "I percorsi di ricerca riguarderanno tematiche specifiche progettate insieme alle imprese che li finanziano. E' prevista una permanenza minima nelle aziende di almeno sei mesi, più almeno altri sei mesi all'estero", aggiunge Marco Carricato, delegato del rettore al dottorato di ricerca.

"Il dottorato è il massimo livello di istruzione universitaria e offre formazione a tutto tondo. In Italia il dottorato è considerato il primo passo della carriera accademica. L'idea è aggiungere un altro percorso, che porti verso il mondo produttivo", sottolinea Alberto Credi, pro-rettore alla Ricerca.

Il bando per candidarsi ad una delle 202 posizioni disponibili sarà pubblicato martedì 28 giugno: possono partecipare laureate e laureati di corsi magistrali o a ciclo unico dell'Università di Bologna o di altri atenei italiani e internazionali, oppure laureandi di corsi magistrali o a ciclo unico che conseguiranno il titolo entro il 31 ottobre. L'obiettivo dei fondi del Pnrr è moltiplicare il numero di dottori di ricerca presenti nel nostro paese, collegando più strettamente questo percorso di formazione con il sistema delle imprese e, di conseguenza, con il mondo del lavoro

Il numero di dottorati che oggi vengono conferiti in Italia è tra i più bassi all'interno dell'Unione Europea, ed è in costante calo: tra il 2008 e il 2019 i dottori di ricerca sono diminuiti del 40%. Ogni anno in Italia completa un programma di dottorato solo una persona su 1.000 nella fascia di età tra 25 e 34 anni, contro una media Ue di 1,5 persone su 1.000 (in Germania sono 2,1 su 1.000).

Non solo: quasi il 20% di coloro che conseguono un dottorato in Italia si trasferisce all'estero, e chi resta soffre spesso di un disallineamento tra l'alto livello di competenze acquisite e il contenuto professionale che trova nel lavoro. Per questo il Piano nazionale di ripresa e resilienza, mette a disposizione 450 milioni di euro per finanziare a livello nazionale 15.000 borse di dottorato (5.000 all'anno per tre anni) pensate nello specifico per attività di ricerca in collaborazione con le imprese. Ogni borsa vale poco meno di 70.000 euro e per ognuna era richiesto un cofinanziamento di 35.000 euro da parte delle imprese.

L'interesse è talmente grande che l'Univeristà di Bologna ha dovuto lasciare in lista d'attesa una cinquantina di imprese, che spera di poter accontentare con i prossimi bandi o con le borse che dovessero essere redistribuite tra quelle non utilizzate dagli altri Atenei italiani. (Vor/ Dire) 

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