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Cronaca Centro Storico / Via degli Orefici

Il mitico Bar Otello di via Orefici è diventato una sala slot, si chiama "Bet Otello"

Quello che era un bar storico si è trasformato da qualche tempo in una sala slot. Vetrina oscurata e tanta malinconia per chi quel bar lo frequentava da tempi memorabili

Non fa parte della rubrica "nostalgia" (come l'articolo "Il Biassanot si è estinto?"), ma avere sotto gli occhi ogni giorno locali storici che si trasformano il sale da gioco un po' di amaro in bocca lo lascia. Vetrate oscurate, cartelli con promesse di vincita e un triste via vai. Fra le ultime "mutazioni", oltre alle periferie e alla zona Piazza dei Martiri diventata un quartiere del gioco, è stata la volta del Bar Otello di via Orefici (a pochi passi da Ambasciatori, da Atti, Tamburini e il nuovo Altero), oggi diventato "Bet Otello". Ma quali solo i rischi della dipendenza da gioco?

Diverse le associazioni che si stanno impegnando sul fronte ludopatia e infiltrazioni mafiose. Fra queste AdEst e Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna, che da anni svolgono attività antimafia principalmente nella regione Emilia Romagna ed in Sicilia collaborando con l'Università di Bologna alla realizzazione dei Dossier sulle mafie in Emilia Romagna, lanciano due proposte ai Comuni contro il gioco d'azzardo. Due semplici proposte ma che lanciano una sfida alla politica sul terreno delle scelte e del contrasto al Gioco d'azzardo che ogni anno frutta alle mafie 10 milioni di euro e che vede oltre 60 cosche attive solo in Emilia Romagna.

DUE PROPOSTE CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO. Il gioco d’azzardo, in Italia, continua ad essere un mercato solido ed in continua crescita. Il fatturato è in aumento e le occasioni per giocare si moltiplicano. E’ la terza impresa italiana, l’unica con bilancio sempre in attivo. La spesa degli italiani prevista per il 2013, al lordo delle vincite, raggiungerebbe il tetto dei 100 miliardi di euro, pari al 70% di quello che le famiglie italiane spendono per acquistare prodotti alimentari durante l’anno. Il gioco legale si estende in diverse forme, una delle più insidiose riguarda la possibilità di giocare online, canale preferenziale per le persone che preferiscono giocare in anonimato, in ogni momento e in ogni luogo. Nel 2012 la spesa complessiva per i giochi a distanza si stima in circa 749 milioni di euro (dati amms). Le occasioni di gioco online sono supportate da strumenti tecnologici sempre più diffusi (smartphone e tablet) ormai a disposizione di 20 milioni di italiani. E’ interessante notare che il gioco online sia tassato allo 0,6% (il pane al 4%, il latte al 8,4%).

LE RICHIESTE DEL GRUPPO DELLO ZUCCHERIFICIO. "La pericolosità del gioco virtuale sta nel fatto che è molto difficile monitorare l’accesso dei minori e per alcuni giocatori l’assenza di “spazio e tempo” può essere un fattore incentivante la comparsa di dipendenza. Inoltre le proposte pubblicitarie di gioco d’azzardo, strategicamente elaborate, da esperti di marketing hanno caratteristiche di forte impatto emotivo per i giocatori. Hanno un ruolo fondamentale nel proporre il “consumo” di giochi. Al loro interno sono presenti messaggi dal contenuto ambiguo, che poggiano sul sogno di una vincita facile che ti cambia la vita, non spiegando che le reali probabilità che questo accada sono scarsissime.Una effettiva azione di contrasto e tutela dei cittadini consiste nel limitare la pubblicità e le possibilità di gioco attraverso i canali comunali".
Per questo il gruppo chiede: "Il divieto di scommettere e giocare on-line tramite la wireless pubblica messa a disposizione dal Comune. Proposta lanciata dalla dott.ssa Chiara Pracucci esperta proprio di dipendenza da gioco e da tempo in prima linea contro l’azzardo." Stop anche alla "pubblicizzare sale da gioco o altre forme di gioco d’azzardo nelle “affissioni comunali” .

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