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Che tempo fa? Lo storico barometro di Imola sarà restaurato: "Oggetto di pregio, lavoro delicato"

Il restauro del barometro di Imola è stato affidato ad una restauratrice fiorentina, specializzata in strumenti scientifici, collaboratrice della Fondazione Scienza e Tecnica e dell'istituto Galileo, entrambi di Firenze

Bel tempo? Pioggia? Variabile? Certo, oggi ce lo dice una app sul cellulare dandoci aggiornamenti ora per ora: ma come dimenticare uno strumento come il barometro che spesso abbiamo visto appeso al muro nelle case dei nonni? A Imola (nel Palazzo Comunale) ce n'è uno prezioso, realizzato ad inizio Novecento dalla ditta Pietro Sbisà di Firenze e da parecchio tempo non più funzionante. Presto però gli imolesi potranno tornare ad ammirarlo nel pieno della sua attività che certo non dà previsioni precise quando quelle a cui siamo abituati con il web, ma restituirà certamente un po' di romanticismo al centro storico. 

Nei giorni scorsi infatti è stato smontato dal portico dell’ex bar Bacchilega per essere restaurato in un laboratorio fiorentino speciale: “Il barometro del palazzo comunale è uno strumento realizzato ad inizio Novecento e con ogni probabilità è stato montato nella sede della piazza indicativamente fra il 1905 e il 1910: sono comunque in corso ricerche per verificare la data esatta della sua costruzione e della sua collocazione” racconta Oriana Orsi, storica dell'arte dei Musei civici di Imola, che segue il progetto di restauro.

“A realizzare il barometro – aggiunge Oriano Orsi - è stata la ditta Pietro Sbisà di Firenze, specializzata nella produzione di strumenti scientifici ottici: cannocchiali, telescopi, lenti e via dicendo, fondata nel 1896, con sede in piazza della Signoria, a Firenze. Si tratta quindi di un oggetto di pregio, che porta un marchio conosciuto internazionalmente. Da molti anni non era più funzionante e versava in condizioni precarie per via dello sporco, delle ossidazioni delle parti metalliche e dei segni vandalici sul vetro che copre il quadrante”.

Il restauro del barometro è stato affidato ad una restauratrice fiorentina, specializzata in strumenti scientifici, collaboratrice della Fondazione Scienza e Tecnica e dell'istituto Galileo, entrambi di Firenze. Anna Giatti, questo il nome della restauratrice, accreditata nell'elenco dei restauratori professionisti del Ministero della Cultura, sarà seguita nel lavoro dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici che ha dato il nulla osta all'esecuzione del restauro.

Cosa prevede il lavoro di restauro del barometro, oggetto storico e delicato

Il lavoro prevede l'apertura dello strumento, la pulizia dalla polvere e da eventuali corpi estranei, il trattamento delle parti ancora funzionanti con un prodotto antiossidante e che rispetti il materiale. Il vetro originale sarà lucidato e molato leggermente per togliere i graffi. “Un lavoro lungo e delicato sarà quello della taratura dello strumento, che deve essere in grado di percepire le variazioni atmosferiche. Un barometro storico non ha, ovviamente, le capacità di predizione metereologica attuale ma appunto per questo va conservato nella sua storicità. Non si pretende da un oggetto storico che sia preciso al millimetro ma se ne apprezza la qualità e si storicizza la sua funzione” spiega Oriana Orsi. Vista la particolarità e delicatezza dell’intervento, per il suo restauro serviranno alcuni mesi.

“Il barometro del portico è un oggetto importante, identitario della città e dei suoi abitanti, una sorta di “cuore meteorologico” accanto al quale chi viene in piazza si ferma a parlare e spesso gli regala uno sguardo. Per questo, ci siamo dati l’obiettivo di un suo restauro per riconsegnarlo funzionante allo sguardo di chi si ferma sotto il portico, proprio all’incrocio fra il cardo e il decumano, nel cuore della città” conclude Marco Panieri, sindaco di Imola.

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