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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

No alle benedizioni pasquali a scuola: Tar accoglie il ricorso dei 'laici'

Alcuni genitori e insegnanti dell'C20 avevano osteggiato le benedizioni, ma il consiglio d'istituto aveva comunque dato l'ok. Il Tar rimescola le carte. "Indicazione chiara: la scuola è laica"

No alle benedizioni pasquali a scuola. Il Tar dell'Emilia-Romagna ha infatti annullato la delibera con cui il consiglio dell'istituto comprensivo 20 di Bologna (che raggruppa le elementari Carducci e Fortuzzi e le medie Rolandino), un anno fa, aveva autorizzato le benedizioni. E’ così stato accolto il ricorso di alcuni insegnanti e genitori che invocavano il diritto alla laicità a scuola.  

Plaudono gli insegnanti che hanno presentato il ricorso: "Si è così affermato un principio importantissimo - ha detto Monica Fontanelli, una delle insegnanti che si era battuta contro le venedizioni - non solo per la scuola di Bologna, ma per la scuola italiana. L'indicazione è estremamente chiara: la scuola è laica. A scuola si insegna a vivere insieme, si fa cultura. Le pratiche religiose restano fuori. E' stato affermato un principio della Costituzione".

ASPRE POLEMICHE. Le benedizioni erano state chieste dai parroci e, nonostante il parere contrario di alcuni, il consiglio diede la propria autorizzazione, purchè avvenissero  in orario extrascolastico. Una decisione che comunque sollevò aspre polemiche. Anche la politica scese in campo sul tema. Per Rifondazione comunista "La scuola della Costituzione repubblicana non ha bisogno di “benedizioni pasquali”, questo ben lo sanno gli insegnanti ed i genitori che quotidianamente si trovano davanti ai tagli e alle controriforme che hanno caratterizzato il mondo dell’Istruzione Pubblica in questi anni." Al posto della “benedizioni pasquali” - sferzavano i comunisti - "i nostri istituti scolastici hanno bisogno di un potenziamento degli insegnamenti “laici”, di un rilancio delle attività mirate per diffondere la cultura della Costituzione, della Democrazia, della Legalità e del rispetto reciproco".
 
Di tutt'altro avviso Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale Bologna, il cui portavoce provinciale Fabrizio Nofori considerava "del tutto inaccettabile" che da parte degli educatori si cercasse di "annullare secoli di storia, di tradizione e di identità". Sull'argomento era intervenuta anche l'Onorevole Giorgia Meloni, per la quale l'atteggiamento della fascia "laica" interna all'Ic 20 tendeva ad "annullare la nostra identità non all' integrazione" e invocava la necessità di 'difendere le nostre tradizioni'.

Anche la Chiesa, naturalmente aveva preso posizione, stigmatizzando "l'atteggiamento ostativo" della fascia 'laica', attraverso le parole di Don Raffaele Buono, direttore dell'ufficio diocesano di Bologna per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, che sulle pagine di Bologna Sette-Avvenire aveva scritto che la guerra scatenata dava l'idea "che si vuole rovesciare il banco perché le proprie, illuminate, laiche, considerazioni non fanno breccia nel cuore dei più".  

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