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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Quartiere Bolognina

Giallo Carabellò fra depistaggi e occasioni perse: "Nessun killer, ucciso da chi lo conosceva. Chi sa, adesso parli"

Il legale della famiglia, l'avvocato Barbara Iannuccelli commenta il ritrovamento dei resti umani e dei documenti di Biagio, chiarendo alcuni aspetti di questa scomparsa misteriosa: "Sparito da una zona piena di telecamere, tanti gli elementi che avrebbero potuto aiutare"

Il giallo della scomparsa di Biagio Carabellò potrebbe finalmente essere a una svolta dopo il ritrovamento di alcuni resti umani vicini proprio alla patente dell'uomo scomparso dal quartiere Bolognina nel novembre del 2015: in attesa dell'esame del dna, che confermerà l'identità dello scheletro trovato in zona Parco Nord, l'avvocato della famiglia Barbara Iannuccelli lancia un appello (l'ennesimo) a chi sa qualcosa sulla vicenda ma ancora non parla: "Siamo senz'altro a una svolta e dopo tanti depistaggi adesso è ora della verità su Biagio. Il tempo ha smontato la pericolosità di alcune persone e chi sa è ora che parli, senza paura. Perchè qualcuno sa come è andata. Nessun killer esperto, nessuna premeditazione: gli elementi a disposizione ci portano nella direzione di un omicidio il cui movente potrebbe essere economico o per futili motivi". 

Avvocato, cosa ci dice del documento trovato nei pressi del cadavere e del luogo del rinvenimento? "Biagio al momento della scomparsa aveva la carta di identità scaduta e per questo girava con la patente come documento valido. Non sappiamo se questa sia stata trovata all'interno della tasca del giubbotto o nelle vicinanze dell'indumento. Non sappiamo ancora neppure che distanza ci fosse fra la giacca e le ossa. Non c'è nessun collegamento fra Villa Angeletti (posto indicato da alcune voci anonime e dove tanto si è cercato) e il Parco Nord, dove tali resti umani sono stati ritrovati. Il luogo del ritrovamento del corpo però è compatibile con gli spostamenti di Biagio il 23 novembre 2015. Biagio non si è mai allontanato dal suo quartiere". 

Susanna Carabellò a "Chi l'ha visto": la diretta dal luogo del ritrovamento

Quali sono le peculiarità di questo caso? "Intanto la grande complicazione data dalla difficoltà di ricostruire la vita di Biagio Carabellò degli ultimi anni prima della scomparsa e si è dovuto lavoare molto per capire la quotidianità dell'uomo e la cerchia nella quale si muoveva. E poi il fatto paradossale che sia sparito nel nulla in una fetta della città super controllata da una grandissima quantità di telecamere (siamo nei dintorni della staziona) le cui riprese di quel giorno però non sono mai state rilevate. E sappiamo quanto sarebbero state utili, anche solo per capire come fosse vestito Biagio quando da casa si è diretto in via Tiarini così come da ricostruzione. Insomma, sono state perse occasioni fondamentali ed essendo il mio lavoro comunciato nel 2016 tante cose nel frattempo sono sfuggite". 

Lasciare i documenti sul corpo di un uomo ucciso. Quale assassino fa una cosa del genere? "Il fatto sarebbe compatibile con le mie teorie di sempre: non si tratta di un delitto premeditato e chi lo ha compiuto non è un killer professionista che potrebbe aver agito di impeto". 

Intanto aspettiamo l'esame genetico..."Sì, attendiamo l'esito dell'esame sul dna. E io resto cauta. Il tampone era già stato fatto alla mamma di Biagio e quindi era già in possesso della Polizia Scientifica. Non ci vorrà molto tempo prima di scoprire finalmente se i timori che si tratti di Biagio siano fondati".  

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