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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Bolognina

Caso Carabellò, si preparano i funerali di Biagio: "Saremo tantissimi"

Finalmente l'operaio avrà degna sepoltura

C'è l'ok della Procura di Bologna per la restituzione della salma, così finalmente si potranno celebrare i funerali di Biagio Carabellò, l'operaio scomparso dalla Bolognina lo scorso novembre 2015 e ritrovato cadavere solo sei anni dopo. Dopo una lunga vicenda giudiziaria, tra depistaggi e occasioni perse secondo il legale della famiglia della vittima. E' proprio l'avvocato Barbara Iannuccelli a dare l'annuncio del via libera alle esequie: "Sara' emozionante restituirlo al suo quartiere, la Bolognina, dove e' nato, cresciuto e morto" ha detto l'avvocato, ricordando come "al momento del suo ritrovamento mi esplose letteralmente il cellulare tante furono le chiamate che ricevetti".

"Il "giallo della Bolognina" presto avrà  una soluzione", ha aggiunto Iannuccelli, annunciando che alle sue esequie saranno tantissimi i presenti per portare il loro ultimo saluto allo sventurato operaio. 

Lo sfogo: "L'ultimo tra gli ultimi"

Non sono mancate parole polemiche. L'avvocato - in un post sulla propria pagina Facebook, qualche ora dopo l'annuncio dell'ok ai funerali,  ha voluto infatti sottolineare come la dolorosa vicenda sia stata  presa sotto gamba: "L'ultimo tra gli ultimi - scrive Iannuccelli -  Biagio Carabello' e' sempre stato considerato uno da non cercare. Allontanamento volontario, si disse, per tanti mesi. "E' andato via con una bella donna".. si disse e tanto basto' per chiudere tutto. Sappiamo bene che i primi momenti in una scomparsa sono fondamentali. Ma nulla fu fatto nonostante il quartiere Bolognina offrisse tanto materiale da esaminare e valutare. "E' andato in Madagascar"... mi senti' dire. Ritrovato in un fosso 6 anni dopo la sua scomparsa. L'ultimo tra gli ultimi".

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Il giallo della Bolognina

Carabellò scomparve la mattina del 23 novembre del 2015 dal quartiere Bolognina, dove ha sempre abitato e dove erano in molti a conoscerlo. Sarebbe stato visto l'ultima volta presso il poliambulatorio di via Tiarini. Da allora le indagini hanno preso strade diverse, fino al ritrovamento del testamento della sua fidanzata deceduta per malattia, Elisabetta Filippini, falsificato da una mano che poi è stata condannata. Ma i colpi di scena sono proseguiti fra lettere anonime e tracce di sangue sugli indumenti dell'uomo.  Infine il tragico epilogo: il suo cadavere trovato nel canale di scolo del Parco Nord.  

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