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Bimba nata morta in ospedale, perizia d'ufficio scagiona i medici

La madre era stata dimessa poche ore prima dell'evento, poi il parto tragico. Probabile la richiesta di archiviazione da parte della Procura, mentre i legali della famiglia ordineranno una perizia di parte

Il distacco improvviso della placenta era un evento non prevedibile, e che quindi non poteva essere prevenuto, al momento delle dimissioni. Per questo motivo non sono ravvisabili profili di responsabilità colposa in capo ai sanitari del Policlinico Sant'Orsola di Bologna che assistevano la donna 38enne italiana alla 34esima settimana di gravidanza la cui bambina, purtroppo, nacque morta lo scorso 11 aprile.

Queste, in sintesi, le conclusioni a cui sono giunti il medico legale Emanuela Segreto e il ginecologo Paolo Accorsi, a cui il pm bolognese Augusto Borghini, che sul caso aveva aperto un fascicolo contro ignoti per interruzione colposa di gravidanza, aveva affidato una Ctu (Consulenza tecnica d'ufficio) proprio per capire se qualcuno, tra i medici e gli infermieri che avevano assistito la donna, avesse avuto delle responsabilità per quanto accaduto. Ipotesi, quest'ultima, che nelle 56 pagine della consulenza depositata venerdì sembra essere categoricamente esclusa.

La donna era stata ricoverata in Ginecologia al Sant'Orsola di Bologna il 5 aprile per una serie di accertamenti, in quanto aveva la pressione molto alta. Nella tarda mattinata dell'11 sembrava che i suoi valori si fossero normalizzati, motivo per cui era stata dimessa.

Intorno alle 21, però, la 38enne era stata ricoverata di nuovo d'urgenza perché lamentava dei dolori fortissimi al basso ventre, e dopo i primi accertamenti i medici avevano detto al compagno che per la bambina non c'era più niente da fare.

La piccola, purtroppo, è nata morta, mentre la madre aveva subito una forte emorragia per il distacco della placenta. La famiglia aveva poi presentato ai Carabinieri una querela contro ignoti, che ha portato all'apertura del fascicolo in Procura, proprio perché venisse accertato se quanto accaduto fosse stato una disgrazia, o se invece ci fossero state delle responsabilità da parte del personale sanitario.

Le conclusioni degli esperti incaricati dalla Procura escludono che queste responsabilità ci siano state, il che probabilmente porterà il pm a chiedere l'archiviazione del fascicolo. Da parte sua, il legale della famiglia, Alessandro Murru, fa sapere, parlando alla 'Dire', di voler "sottoporre le conclusioni della Ctu al nostro consulente di parte, che dovrebbe esprimersi nel giro di qualche giorno: a quel punto- conclude- faremo le nostre valutazioni". (Ama/ Dire)

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