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Cronaca

Bimbi non vaccinati in Dad: presidio sotto la Regione

Mobilitazione di Priorità alla scuola dopo la proposta del primo cittadino, che oltre al no delle opposizioni è piaciuta poco pure ai sindacati

Con la sua proposta di mettere i bimbi non vaccinati in Dad il sindaco Matteo Lepore "ha messo un germe nella società che sarà difficile estirpare".  Parola dei militanti del comitato Priorità alla scuola e della rete Scuole aperte di Bologna, che questo pomeriggio a un presidio hanno organizzato un presidio in Regione contro il green pass a scuola anche per gli studenti.

"E' l'apartheid tra chi può andare a scuola e chi, per milioni di motivi, non ha il vaccino e deve stare in Dad -attacca Paolo, portavoce di Pas Bologna e insegnante di professione- siamo contrari alla divisione delle classi sulla base di criteri non scolastici, assolutamente opinabili. La scuola è in presenza e il diritto all'istruzione è universale: non possiamo cedere di un millimetro su questo. La Dad non funziona, è stato dimostrato nei fatti".

Ipotesi Dad per i non vaccinati: sit-in sotto la Regione

Detto questo, i comitati si dicono anche pronti al confronto con Lepore su questi temi. "Siamo però anche sorpresi per il fatto che già 10 giorni fa doveva esserci un confronto in Comune sul tema green pass, diritto allo studio e trasporti- sottolinea il portavoce di Pas- ma il giorno prima siamo stati rimandati a gennaio".

Davanti alla Regione, gli attivisti dei comitati lasciano nei tergicristalli delle auto dei consiglieri regionali alcuni bigliettini con messaggi contro la Dad e a sostegno della scuola in presenza. "Se siamo in difficoltà- affonda il colpo il portavoce di Pas- bisogna vedere cosa hanno fatto in questi anni le Istituzioni per ridurla. Non si può rovesciare le responsabilità sui singoli".

Dopo due anni, attaccano i comitati, "si usano ancora toppe per coprire le falle del sistema". Servono invece "risorse strutturali- insiste Paolo- che vuol dire più personale formato e più spazi a scuola. Abbiamo avuto un anno per non dover rincorrere i contagi, era ovvio che sarebbe successo di nuovo qualcosa e stiamo ancora rincorrendo: è la quarta volta di fila. E' inaccettabile". (Dire)

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