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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Castel San Pietro Terme

Bio-On, fumata grigia: stipendi in pagamento, chiesta la cassa integrazione

Quasi chiuso il capitolo della Spa, rimane incerto il destino della Srl che ha in pancia lo stabilimento di Castel San Pietro

Fumata grigia per i lavoratori della Bio-On, l'azienda di bioplastiche travolta da uno scandalo finanziario che la ha portata sull'orlo del fallimento. Ieri, dopo un incontro con Regione, Città metropolitana, curatori fallimentari, dirigenza di Bio-on plants srl, rappresentanze dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, è stato comunicato che si sono attivate le procedure per la richiesta di cassa integrazione al ministero.

La cassa riguarderà per 12 mesi 38 lavoratori in capo alla Spa, dichiarata fallita. Oltre a questo, accordi con la banca emettitrice del credito prevedono che saranno pagati gli stipendi arretrati dell'esercizio provvisorio di questi mesi.

Rimane appeso a un filo il destino dell'altra costola della ormai ex azienda prodigio, la Bio-On Srl, che avrebbe alle sue dipendenze altri 23 lavoratori e lo stabilimento di Castel San Pietro.

L'inchiesta

L'operazione delle Fiamme Gialle era partita lo scorso luglio dal monitoraggio sull’andamento delle contrattazioni in Borsa relative ai principali titoli azionari di aziende operanti nell’area bolognese. Dopo la denuncia di un fondo con sede a New York, Quintessential, che aveva avanzato dubbi sulla solidità dell'architettura societaria. Accuse alle quali l'azienda aveva replicato, e alla questione si erano interessate anche la Procura e la Consob.

Nel dettaglio, le indagini avrebbero rilevato che gran parte dei ricavi iscritti nei bilanci della società dal 2015 al 2018 fosse non veritiera, con riguardo alle tempistiche e modalità di effettiva realizzazione, mentre parte dei ricavi generati da cessioni di licenze nei confronti di due joint venture contabilizzate nel 2018, sarebbe frutto di operazioni fittizie

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