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Cronaca

Fallimento Bio On: via libera del tribunale al salvataggio

L'ex unicorno delle bioplastiche sarà acquisito da Haruki, una controllata della piemontese Maip Compounding. Dentro anche l'ex ad Marco astorri, ancora sotto processo proprio per il crac

Si avvia verso la fumata bianca il caso del fallimento -scongiurato- di Bio-on. Il tribunale di Bologna ha dato il via libera al salvataggio dell'ex unicorno delle bioplastiche finito al centro della bufera e a rischio fallimento dopo una inchiesta della procura nel 2018, in seguito a un paventato dissesto finanziario e accuse di bancarotta. Oggi, dopo quasi quattro anni di odissea e con un processo penale ancora in corso il giudice fallimentare ha omologato il concordato per assuntoria del fallimento dell'azienda di biolastiche di Castel San Pietro. A riferire della notizia l'agenzia Dire.

La Bio-on sarà dunque acquisita da Haruki, una controllata della piemontese Maip Compounding, che arruola nel progetto anche Marco Astorri, il discusso fondatore di Bio-On, ancora sotto processo per la vicenda legata al crack dell'azienda. Il decreto di omologa arriva dopo oltre tre anni di esercizio provvisorio e sette tentativi di asta, solo l'ultimo dei quali è andato a buon fine.

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"L'esercizio provvisorio ha permesso di conservare il valore del complesso aziendale e salvaguardare i posti di lavoro, anche attraverso il ricorso a strumenti di integrazione salariale", ricordano i curatori Antonio Gaiani e Luca Mandrioli. La proposta di concordato fallimentare per l'acquisizione di tutti gli assets di Bio-On presentata dal gruppo Maip ha convinto, dunque, della sua bontà curatori e creditori.

La proposta è stata avanzata da Haruki, controllata al 75% da Maip Compounding e al 25% da Plastotecnica. Nei tempi tecnici necessari si procederà all'acquisizione definitiva dell'azienda, fanno sapere da Settimo Torinese. Haruki verrà dotata di un patrimonio iniziale di circa 20 milioni di euro per garantire l'esecuzione della proposta concordataria e per iniziare il percorso di recupero, messa a punto e ripartenza dell'azienda di Castel San Pietro.

Il piano quinquennale proposto dal gruppo è stato studiato per avviare in tempi brevi la produzione delle 'Pha' dagli scarti agricoli o sottoprodotti agro-industriali (come canna da zucchero, barbabietola, glicerolo da biodiesel), con una tecnologia sviluppata da Bio-on dal 2008 al 2019 "ed ancora oggi all'avanguardia mondiale", si aggiunge da Maip. I vantaggi sinergici dell'operazione, di natura prettamente industriale e strategica, sono evidenti considerando la posizione di leadership di Bio-On nella produzione della polvere di pha e il know-how di Maip, maturato in oltre 12 anni di ricerca, nel produrre compounds a base pha, customizzati secondo le esigenze dei singoli clienti, si spiega poi.

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"Con questa operazione l'Italia diventa un centro di eccellenza, a livello mondiale, nella produzione del pha, probabilmente il biopolimero più interessante oggi esistente sul mercato", assicura Maip. "Grazie a questa operazione ed alla evidente sinergia, il gruppo Maip, con il riavvio di Bio-On, amplia la propria catena del valore implementando la produzione di prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico", spiega il presidente Eligio Martini.

Ed è proprio qui che l'ex ad e fondatore Marco Astorri potrebbe ritornare in qualche modo a lavorare per la neonata azienda. A richiederlo sono gli stessi compratori. "Per il successo dell'operazione -continua Martini- abbiamo chiesto a Marco Astorri di collaborare con noi in quanto riteniamo che la sua esperienza e le sue competenze siano assolutamente necessarie per il rilancio di Bio-On. Il nostro obiettivo è di offrire al mercato un eccellente portafoglio di materiali unici ed innovativi con pochi eguali a livello mondiale che conterà oltre 500 formulazioni a base di poliidrossialcanoati, in polvere e in granuli", prosegue il presidente.

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"Con l'investimento del gruppo Maip si avvia ora per la Bio-on una nuova storia. Si chiude dunque uno dei fallimenti più complessi gestiti sul nostro territorio, con la possibilità di proseguire nell'utilizzo di impianti rilevanti nell'ambito delle produzioni ecosostenibili, potendo contare su competenze di grande qualità. Valuteremo ora con l'azienda e le organizzazioni sindacali il progetto industriale, che auspichiamo possa garantire un futuro importante per il nostro territorio", commenta l'assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla.

"Ringraziamo il Tribunale di Bologna e i curatori fallimentari per grande il lavoro svolto, che ha portato a una soluzione della crisi Bio-On, garantendo la continuità industriale ed evitando uno spacchettamento pericoloso. Un'operazione svolta senza cesure sociali, che ha permesso di mantenere sia l'attività dell'impianto che il grande patrimonio di competenze presenti", conclude Colla.
 

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