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Cronaca

Blue Whale, dieci casi sotto la lente della Procura

Sono i dati del fenomeno di manipolazione e plagio di minori online, secondo il presidente della commissione Scuola in Regione Giuseppe Paruolo

Blue Whale, il fenomeno di manipolazione autolesionistica mascherato da 'sfida' che spinge ragazzi reclutati attraverso la rete fino al suicidio, mette radici in Emilia-Romagna. Ad oggi le segnalazioni riguarderebbero 40 casi di adolescenti in età che vanno dagli 11 ai 16 anni, di cui 30 sono all'attenzione della Procura. Va inteso, non esiste prova che correli il 'gioco' al suicidio, ma sostenerne le prove indurrebbe giovani già fragili emotivamente a compoìiere atti pericolosi.

A Bologna si tratterebbe di una decina di casi. A fornire i numeri sul suo blog è il presidente della commissione Scuola in Regione Giuseppe Paruolo, al termine di una audizione tenuta questa mattina in viale Aldo Moro. "Spesso queste segnalazioni vengono dalla scuola e a seguito di esse i servizi sociali raccolgono, in un arco di tempo che va dai due ai tre mesi- riferisce Paruolo- gli elementi necessari per potere dire se si tratta di vera e propria Blue Whale (se vi è cioè un istigatore), oppure di comportamenti di emulazione forse indotti dal grande rilievo mediatico che si è dato al fenomeno, o di fenomeni di messa in mostra di autolesionismo che sconfinano piuttosto in psicopatologie".

Sui casi di Blue Whale in Emilia-Romagna avevano lanciato l'allarme sia la Polizia Postale che la Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Clede Maria Garavini, che aveva parlato di un aumento di casi. Su sollecitazione della procura presso il Tribunale dei minori, la garante ha trasmesso un'informativa ai servizi sociali perché vigilino sul fenomeno. (Dire)

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