Spostamenti tra regioni in dubbio, Bonaccini: "Prudenza alta, si rischia la chiusura"
Il ministro Boccia ha gelato tutti: no alla mobilità interregionale per le regioni a rischio. Bonaccini: "Gli effetti del 4 maggio si vedono adesso, quelli del 18, la prossima settimana"
"Le cose vanno meglio, ci siamo potuti permettere di riaprire, ma il virus non è vinto, servirà il vaccino". Così il presidente della Regione Stefano Bonaccini oggi in un'intervista a Tagadà de La7.
Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha gelato un po' tutti, mettendo in dubbio la ripresa degli spostamenti tra regioni dal 3 giugno, avanzata dal presidente del consiglio Conte: "Se una regione è ad alto rischio è evidente che non può partecipare alla mobilità interregionale", quindi è tutto ancora da decidere.
"Ci viene detto che non siamo regione ad alto rischio - ha detto Bonaccini - le misure hanno pagato, ma anche noi dobbiamo proseguire con il contrasto al virus, altrimenti, se la curva dovesse crescere in maniera grave, si rischia di dover chiudere di nuovo".
"Dovrà riaprire la mobilità interregionale, ma la prudenza è ancora molto alta, gli effetti del le riaperture del 4 maggio si vedono adesso, quelli del 18, la prossima settimana - sottolinea il presidente - mi auguro che si possa aprire a tutti perchè ciò vuol dire che il rimbalzo della curva dei contagi non ci sarà o sarà contenuta".
Negli ultimi tre giorni il presidente ha firmato un accordo con i presidenti delle Regioni Veneto e Marche, Luca Zaia e Luca Cersicioli, per gli spostamenti tra province confinanti.