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Giovedì, 25 Aprile 2024

Clima, Bologna si candida tra le 100 città a impatto zero 2030 | VIDEO

In città ogni anno in media vengono prodotte 4,72 tonnellate di CO2 pro-capite: il 70,5% viene dagli edifici

Bologna si candida ad essere una delle 100 città europee a impatto climatico zero entro il 2030. La candidatura è stata presentata alle Serre dei Giardini Margherita dal sindaco Matteo Lepore e dall'assessora comunale ai Fondi europei Anna Lisa Boni. Con loro i partner principali: il rettore dell'Alma Mater Giovanni Molari, l'ad del Gruppo Hera Stefano Venier, la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri e il numero uno di Acer Alessandro Alberani. Ogni ente infatti porterà avanti progetti per azzerare le emissioni ma l'adesione al progetto è aperta a tutti, aziende private in primis, e ai cittadini bolognesi che potranno proporre le proprie idee attraverso le Assemblee cittadine per il clima.

A marzo saranno selezionate le 100 città, che potranno contare su fondi e servizi mirati da parte dell'Unione Europea. Se Bologna sarà selezionata dovrà stilare e firmare entro fine anno un 'Climate city contract' con impegni precisi e progetti concreti da realizzare per raggiungere l'obiettivo al 2030.  

"Siamo fiduciosi – afferma Boni — ma anche se Bologna non sarà selezionata, andremo avanti lo stesso. Grazie ai fondi del Pnrr e agli altri fondi europei, se non lo facciamo adesso non lo facciamo più. La base è comunque buona e i trend sono positivi: ce la faremo". A Bologna ogni anno in media vengono prodotte 4,72 tonnellate di CO2 pro-capite: il 70,5% viene dagli edifici; il 17,3% dai trasporti; il 3,1% dallo smaltimento dei rifiuti; il 7,95% dall'industria; lo 0,75% dall'agricoltura; lo 0,45% dall'illuminazione pubblica (dati al 2018). Tra il 2005 e il 2018 le emissioni in totale sono calate del 21,6%.

I progetti principali, al momento 18, sono stati elencati oggi. Hera entro il 2023 costruirà il primo impianto 'Power to gas' vicino al depuratore di Bologna: permetterà di trasformare l'energia prodotta dai fanghi di depurazione in gas e idrogeno verde, con una capacità 1,2 milioni di metrocubi di metano all'anno, raddoppiabili in una seconda fase grazie all'aggiunta del fotovoltaico. Al 2024, invece, Hera connetterà il distretto Fiera e l'Ateneo con l'impianto di cogenerazione e produzione di energia dal termovalorizzatore del Frullo. Infine, sarà installato un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno verde.

"Per Tper l'obiettivo della flotta 'fossil free' è già oggi vicino con gli investimenti previsti – assicura Gualtieri – abbiamo già ridotto del 16% le emissioni nell'ultimo triennio e Bologna avrà le nuove tecnologie per la mobilità come full electric, idrogeno e metano liquido, a cui si aggiungerà il tram". Anche per il rettore dell'Alma Mater "sui trasporti si può fare molto", ad esempio con "collegamenti puntuali e sostenibili" tra le varie sedi dell'Ateneo. "Decentrare significa alleggerire la zona universitaria del centro storico – sottolinea Molari – ma servono collegamenti efficienti e sostenibili".

L'Alma Mater, dal canto suo, punta sulle proprie attività di ricerca e sui corsi di studio dedicati alla transizione ecologica per dare il suo contributo alla candidatura. Inoltre, nel nuovo piano edilizio sono previsti interventi triennali per la riduzione dei consumi energetici, la decarbonizzazione e nuove costruzioni a zero emissioni. "Alle parole devono seguire fatti concreti", afferma il rettore. Impegno simile anche per Acer, che ha già realizzato interventi su cappotto e infissi nei comparti di via Gandusio e Scalo-Malvasia. Inoltre, nei lavori legati all'ecobonus saranno coinvolti 1.065 alloggi mentre sono 136 gli interventi su appartamenti Erp collegati ai fondi del Pnrr. 

Trasporti e Passante

Lepore non teme che l'allargamento del sistema tangenziale-autostrada possa nuocere alla neutralità carbonica di Bologna. Anzi. "Il progetto è molto innovativo perché mette al centro le tecnologie e la gestione dei flussi delle persone e delle merci. L'autostrada esiste già in città e provoca circa il 40% del bilancio complessivo delle emissioni. Non fare nulla significa rinunciare a neutralizzare quelle emissioni. Il Passante di nuova generazione metterà a servizio delle merci e delle persone un modo diverso di muoversi, sarà un'infrastruttura militante per la riduzione delle emissioni in Pianura Padana. Rinunciare a questo investimento di 2,8 miliardi di euro significa girarsi dall'altra parte rispetto al cambiamento climatico. Non è green washing, è un investimento vero. Il green washing è di chi parla e non fa nulla".

Servizio Ferroviario Metropolitano

Oltre al Passante, c'è anche il Servizio ferroviario metropolitano. "Per noi è un obiettivo di breve periodo- afferma il sindaco di Bologna- abbiamo bisogno dei finanziamenti della Regione e dell'attenzione del Governo, dobbiamo pianificare già nel 2023 lo spostamento in treno nell'area urbana con almeno 15-30 minuti di frequenza, contro l'attuale ora di attesa che lo rende un servizio per pochi".

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