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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

'Più treni la notte', i Sindaci di Bologna e Firenze chiamano Trenitalia

Le due città metropolitane si sono incontrate a Loiano per discutere del potenziamento dei collegamenti. Nardella: 'Perché non si può viaggiare di notte?'

Bologna e Firenze vicine, vicinissime, ma non abbastanza: è la necessità di sviluppare la connessione tra le due città uno degli elementi che emerge con più evidenza dal convegno che ieri sull'Appennino bolognese, a Loiano, ha fatto il punto sul protocollo d'intesa firmato a novembre tra le due Città metropolitane. Presente il sindaco fiorentino Dario Nardella mentre quello bolognese Virginio Merola, ammalato, è stato sostituito dal vice metropolitano Fausto Tinti. L'Appennino non è più la barriera di un tempo, "quando per una nevicata si bloccava l'Italia", afferma Nardella: parole che in platea provocano qualche sorriso malizioso, viste le difficoltà che il recente maltempo ha provocato sulle montagne bolognesi.

"Abbiamo autostrade e ferrovie, bisogna ora che i flussi si attivino, dobbiamo sviluppare una vera mobilità", sottolinea Nardella, perché questo "vuol dire muovere capitali, economie, relazioni". Per questo, "con Merola- segnala Nardella- abbiamo già chiesto un incontro all'ad di Fs, Renato Mazzoncini, per toccare due punti". Il primo riguarda la necessità di rafforzare l'Alta velocità come asse di aggancio tra la Toscana e l'Emilia-Romagna e tra le due città, aumentando i servizi.

"Non è possibile- protesta Nardella- che si ragiona di collaborazione e poi se un bolognese vuol venire a vedere un'opera al Maggio musicale fiorentino oppure un fiorentino vuole andare alla Fiera di Bologna, la sera dopo cena non sa come tornare a casa. Di che stiamo parlando?", si chiede Nardella strappando un applauso. "Abbiamo realizzato l'opera infrastrutturale più costosa del mondo e ora ci sono problemi a mettere un benedetto treno che faccia su e giù?", insiste Nardella. L'altro punto è invece riferito al "sistema dei trasporti e delle infrastrutture delle due aree metropolitane", continua Nardella.

Il sindaco toscano cita la strada regionale 302, la Imolese, la 64 e anche "la ferrovia di Dante" che collega Firenze e Ravenna: "Abbiamo un traguardo: il 2021, le celebrazioni dantesche. Oltre a fare tanti bei convegni, lasciamo qualcosa che ci ricordi davvero questa celebrazione, un progetto vero di sviluppo infrastrutturale".

Dalla sponda bolognese, Tinti sottolinea la necessità di avere "sistemi di mobilità e di connettività, sia materiale che immateriale, di grande valore". Per il vicesindaco metropolitano "la grande sfida è far diventare Bologna e Firenze due porte di accesso rapide e funzionali". E per questo, così come per raggiungere altri obiettivi, occorrono "investimenti, che devono arrivare- sottolinea Tinti- non solo sui due grandi capoluoghi, ma sui territori diffusi".

Una prospettiva, quella riguardante la dimensione metropolitana e dei territori diffusi, che vale anche sotto il profilo turistico, come rimarca Michele Palumbo, dirigente del ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo: del resto un'esperienza dell'Italia la si fa in questi contesti "e non visitando il Colosseo a Roma".

Bologna e Firenze "si sono fidanzate", aggiunge l'assessore al Turismo del Comune fiorentino, Anna Paola Concia, "per essere più forti e costruire progetti che le facciano crescere insieme". Per Emma Petitti, assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna, "la sfida estremamente chiara è quella di tenere insieme i sistemi istituzionali e territoriali cercando di innovare e semplificare, per essere in questo modo sempre più competitivi". La proposta di Merola, riferita da Tinti, è di ripetere un convegno come quello di oggi fra un anno: sarà l'occasione "per mettere in evidenza cosa avremo concretizzato", afferma il vicesindaco metropolitano di Bologna. (PAM/DIRE)

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