Furti in casa per 60mila euro, la Procura riaprirà il caso sulla badante 'infedele'
Un furto di gioielli, che la badante di due anziani residenti a Bologna avrebbe progressivamente sottratto mentre lavorava. La donna fece ammissioni, ma il fatto fu archiviato per "tenuità"
Un furto di gioielli da 60mila euro, che la badante di due anziani residenti a Bologna avrebbe progressivamente sottratto dall'abitazione dei coniugi mentre lavorava. Sono i contorni -già emersi- di una vicenda che ora si appresta a riaprire sul fronte giudiziario. Fu proprio la principale sospetta a indicare ai coniugi i compro oro ai quali si era rivolta per rivendere i gioielli rubati, ricordi di una vita conservati in alcuni astucci e di ingente valore. Alla fine solo parte della somma fu recuperata, tra l'altro ripagandola, ma per il resto fu troppo tardi. E partì la denuncia alle autorità.
La Procura ora intende procedere con la revoca della richiesta di archiviazione al Tribunale, per riconsiderare l'entità del danno patrimoniale subito dagli anziani, alla luce di quanto emerso, e riaprire di fatto il caso. Già perché, a circa un anno di distanza dai furti -avvenuti lo scorso autunno- la coppia di anziani si era vista presentare richiesta di archiviazione per 'tenuità del fatto' dagli uffici della Procura.
Una tenuità fortemente contestata dall'onorevole Galeazzo Bignami, conoscente della coppia, anche in virtù del fatto che questa persona lavorerebbe ancora con altre famiglie. Ora via Garibaldi ammette l'errore, probabilmente dovuto a una errata stima del danno patrimoniale perché la denuncia sulle prime non avrebbe dato un responso chiaro sull'entità del furto.
"La tenuità del fatto è un tema serio, da trattare correttamente" ha scandito il procuratore Capo Giuseppe Amato, incontrato dalla stampa per un bilancio dei primi due anni da quando si è insediato. Amato ha aggiutno che sono in corso modifiche al protocollo degli uffici competenti della Procura proprio per evitare in futuro di generare equivoci proprio su fatti di questo tipo.