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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Bologna-Vignola, aumento corse dei treni: mozione respinta in Regione

Misura chiesta a gran voce dalla Lega, il Pd ha replicato con un monitoraggio dove non si vede sovraffollamento

Un aumento delle corse dei treni per ovviare al sovraffollamento della tratta nelle ore di punta, ma la proposta è stata respinta in commissione trasporti. E' successo in Regione Emilia-Romagna dove in mattinata il leghista Simone Pelloni insieme a Daniele Marchetti avevano depositato una risoluzione sulla ferrovia Bologna Vignola per chiederne il potenziamento delle corse.

Il provvedimento però è stato bocciato dalla commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta dal dem Stefano Caliandro.

Nell'introdurre la risoluzione Pelloni, ricordando che l’atto è datato ottobre 2020, aveva spiegato che “dato l’affollamento di persone nelle ore di punta, sulla medesima tratta sono stati predisposti alcuni autobus aggiuntivi, ma insufficienti a soddisfare le esigenze in particolare degli studenti che entrano ed escono dalle scuole superiori”.

I leghisti avevano chiesto alla Giunta “di aggiungere almeno una corsa quotidiana sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola e ritorno negli orari di punta per gli studenti, in particolare tra le ore 7:41 e le ore 8:15 e tra le ore 12:49 e le ore 13:49, facilitando in tal modo il loro arrivo a scuola e il loro ritorno a casa dopo le lezioni e garantendo un servizio più frequente agli stessi lavoratori pendolari.

Contenuto nella richiesta anche il prolungamento delle corse che ad oggi si fermano a Bazzano fino a Vignola e, viceversa, ripartire da Vignola, e non solo da Bazzano, per raggiungere il capoluogo”. Ci sono già più corse tra Bazzano e Bologna, ha continuato il consigliere, che potrebbero arrivare fino a Vignola: “La linea è elettrificata e toglierebbe il traffico su gomma con benefici per l’ambiente. E per risolvere i problemi sarebbe anche utile ridurre il numero dei passaggi a livello”.

La replica: "Il monitoraggio non mostra criticità"

Il consigliere Luca Sabattini (Partito democratico) ha esposto una serie di risultati provenienti da monitoraggi del traffico di quella linea ferroviaria. Prima della pandemia la tratta aveva 24 coppie di treni che trasportavano 7mila passeggeri al giorno. In una situazione normale la cadenza era di un convoglio l’ora, nelle ore di punta di due”.

Sull’allungamento, ha chiarito il consigliere, ci sono problemi infrastrutturali e “dai monitoraggi, non sono state riscontrate le criticità di affluenza e affollamento anche quando la capienza dei treni era dell’80%”. Oggi, ha concluso Sabattini, la puntualità è del 93% con ritardi entro i 5 minuti. Su 1.100 convogli, infine, ne sono stati soppressi 72, ma per cause dovute alle restrizioni anti-pandemia.

Pelloni, nella controreplica, si è detto “stupito perché c’è stato un ampio dibattito. Se si vuole spostare la mobilità dall’auto privata al trasporto pubblico sostenibile, e cambiare le abitudini, occorre arrivarci. Il Comitato pendolari aveva incontri fissi con la vecchia giunta, ma con la nuova l’attenzione è calata. Respingere la risoluzione significa fermare la nuova impostazione politica che va verso l’uso del mezzo pubblico”.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha invece sottolineato l’importanza dell’elettrificazione e della soppressione dei passaggi a livello per aumentare la qualità del servizio. “La Bologna-Vignola -ha affermato- ha avuto l’attenzione della giunta in questi anni. Bene che la Lega sia ambientalista, anche se sulle energie parla di nucleare. Vanno superati i passaggi a livello: Fer ha le possibilità di intervenire, ma deve avere le condizioni. Chiedo di fare il punto con l’assessore ai Trasporti Andrea Corsini per arrivare alla soppressione dei passaggi a livello”.

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