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Cronaca

Bologna zona 30, le reazioni: "Scelta ideologica, così si blocca la città"

Opposizioni scettiche nei confronti della misura cardine della giunta Lepore. Ma ci sono anche gli entusiasti: "Come con i T days, alla fine piacerà a tutti"

La zona 30, estesa nel progetto della giunta Lepore a tutta la città, "non può essere una scelta ideologica". All'indomani della presentazione di Bologna30, il piano per ridurre la velocità massima in tutte o quasi le vie della città a 30 km orari è attaccato da buona parte delle opposizioni. 

Fare tutta la città zona 30 "è un errore, che bloccherebbe Bologna, che ha già evidenti problemi di mobilità. Il limite dei 30 km orari va messo solo dove viene richiesto dai cittadini" recita una nota di Fratelli D'Italia per mezzo del consigliere Stefano Cavedagna.

Per applicare questi limiti, incalza Cavedagna, "Bisogna ascoltare i residenti e non imporre scelte ideologiche: ad esempio non sono stati ascoltati fino ad oggi i residenti di via Azzurra, che chiedevano un intervento per limitare la velocità,  mentre è stato messo il limite 30 km/h su viale Cavina, una strada enorme prima del Cimitero dei polacchi". Per questa ragione "per valutare i singoli casi  abbiamo già richiesto una udienza conoscitiva in Comune".

Dello stesso tono Bologna ci piace: "Non è pensabile, oltre che ad essere improponibile, che la zona 30 venga estesa a tutta la città"  scrivono i consiglieri Samuela Quercioli e Gian Marco De Biase. "Auspichiamo che per la scelta delle strade, così come dichiarato dal Sindaco, vengano coinvolti non solo i cittadini ma anche le associazioni di categoria e le varie realtà sociali presenti sul nostro territorio, nonché i consigli di quartiere e il consiglio comunale. Sollecitiamo inoltre che venga trattato l’argomento in commissioni consiliari ad hoc, auspicando che tale coinvolgimento sia un vero ascolto-confronto e non una mera comunicazione di scelte già decise dall’amministrazione".

"Come i T days alla fine piacerà a tutti"

Se da un lato ci sono gli scettici, dall'altro chi aveva promosso l'iniziativa canta vittoria e auspicano che, passato un primo momento di assestamento, la novità verrà digerita quanto prima, sulla scia dei T days. "Una splendida notizia per i bolognesi, anche per tutti quelli che ancora non credono che la città 30 migliorerà la loro qualità di vita. Come ogni cambiamento significativo, come per i T-days o per la tangenziale bici, dopo le inevitabili polemiche siamo sicuri che nessuno vorrà tornare indietro". Per chi ci ha creduto fin dall'inizio oggi "è un giorno di gioia e di responsabilità: siamo consapevoli che sia la fine di un percorso e l'inizio di un altro, molto più lungo e importante. Vogliamo infatti restare uniti e attivi perché 'Bologna 30' sia realizzata nella migliore delle maniere negli anni che verranno, trasformando la nostra città in qualcosa di ancora più bello, sicuro e vivibile".

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