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Cronaca

Riaperture, Bonaccini: "Avrei preferito coprifuoco alle 23, ma non escludo revisioni"

Nel Consiglio dei Ministri di oggi, c'è aria di riconferma del "coprifuoco" alle 22. Si scioglierà anche il nodo pass spostamenti tra regioni

Avrebbe preferito maggior flessibilità ovvero il coprifuoco alle 23 anziché alle 22 il presidente della Regione, Stefano Bonaccini: "Se ci si trasferisce tra Comuni per andare a cenare, il rischio è che uno alle 21 debba aver già terminato per rientrare a casa", ha detto durante un'intervista Sky. 

Sebbene sia ancora tema di discussione, e verrà affrontata nel Consiglio dei Ministri di oggi, c'è aria di riconferma del "coprifuoco" alle 22. Tuttavia, continua il presidente "se le cose vanno bene credo che nelle prossime settimane potrà esserci una parziale revisione di queste regole. Non escludo che alcune tappe previste nelle prossime settimane possano essere anticipate, ovviamente solo in quei territori in cui le cose vanno per il meglio come tutti ci auguriamo".

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Ma "sta succedendo esattamente quello che dissi qualche settimana fa - rivendica Bonaccini, quando si disse d'accordo per una riapertura dei ristoranti la sera - capisco che siamo in un paese in cui non ci si ricorda quasi più nulla, ma così esattamente sta andando. Comprendo la necessità di usare gli spazi aperti, so che per alcuni ristoratori è  impossibile e quindi mi auguro, sono sicuro se lo auguri anche il Governo, che se le cose nelle prossime settimane, monitorandole quotidianamente, potranno migliorare, credo si potrà arrivare anche ad un anticipo di aperture" ad oggi previste a giugno e a luglio. In ogni caso "al di là di cosa deciderà il Consiglio dei ministri, si è trovato un buon compromesso che potrebbe essere migliorato". 

Nodo "pass" per gli spostamenti 

Il decreto sulle riaperture del 26 aprile, valido fino al 31 luglio, è previsto per venerdì 23, quando verrà sciolto, anche il nodo del "pass" per spostarsi tra regioni. 

Mentre tra regioni bianche e gialle, sono liberi, gli spostamenti in fascia rossa e arancione potrebbero essere consentiti "ai soggetti muniti delle certificazioni verdi" e cioè l'avvenuta vaccinazione Covid o la negatività a un test molecolare o antigenico rapido.

Il decreto riaperture prevederebbe anche una serie di sanzioni per chi manomette o falsifica la certificazione. 

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