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Cronaca

Aggredì Borgonzoni al campo di via Erbosa: condannata 52enne

Accusata di violenza privata aggravata dal fatto di essere stata commessa contro un pubblico ufficiale

La Procura di Bologna aveva chiesto la condanna a un mese, ma il giudice Danilo Mastrocinque ha accordato uno 'sconto' alla sinti 52enne che il 3 novembre 2014 insultò e colpì l'allora consigliera comunale bolognese della Lega, e oggi senatrice e sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni.

Borgonzoni si era recata per fare un sopralluogo al campo nomadi di via Erbosa assieme al leghista Alan Fabbri, all'epoca candidato alla presidenza della Regione e ora sindaco di Ferrara.

VIDEO| Borgonzoni insultata e e insultata

La donna, accusata di violenza privata in concorso con una persona non identificata e aggravata dal fatto di essere stata commessa contro un pubblico ufficiale, è stata condannata a 20 giorni di reclusione e al pagamento delle spese processuali, con pena sospesa.

Mastrocinque ha comunque ritenuto le attenuanti prevalenti rispetto all'aggravante contestata, mentre l'ha assolta, come chiesto anche dalla Procura, dall'accusa di ingiuria, in quanto il reato è stato depenalizzato. In attesa delle motivazioni, che dovrebbero essere depositate nel giro di 90 giorni, l'avvocato della donna, Luciano Bertoluzza, annuncia di voler presentare appello "a meno che le motivazioni non mi convincano del contrario", e fa sapere di considerare la condanna della sua assistita "una brutta notizia", spiegando che dal suo punto di vista "anche una condanna a un giorno sarebbe stata brutta". In occasione della discussione, infatti, il legale si era detto convinto del fatto che il processo si sarebbe dovuto chiudere "con un'assoluzione, e non per motivi 'politici', ma perche' da un punto di vista tecnico non credo che la mia cliente possa essere ritenuta colpevole".

Oppure si potrebbe "parlare, usando un'espressione che ora va molto di moda, di eccesso colposo di legittima difesa". Ovviamente, per capire in base a quali elementi il giudice abbia riconosciuto l'attenuante- tra l'altro ritenuta prevalente sull'aggravante contestata, vale a dire l'aver commesso il reato contro un pubblico ufficiale- bisognerà attendere le motivazioni della sentenza, ma il solo fatto che "nel dispositivo si dica che quella della donna fu una reazione a un fatto ingiusto altrui rende questa condanna meno spiacevole, e mi fa essere fiducioso in vista dell'eventuale processo d'appello" conclude il legale.(dire)

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