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Cronaca

Boss 'ndrangheta all'ergastolo: libero dopo 23 anni, torna in cella

Una serie di questioni procedurali lo avevano fatto uscire dalla casa circondariale nella quale era recluso. Poi il provvedimento della procura bolognese: fine pena previsto, 2027

Era stato scarcerato da due giorni dopo 23 anni, ma i carabinieri di Bologna lo hanno arrestato di nuovo, e riportato in carcere a Novara, dove è stato sempre detenuto. E' successo al boss ndranghetista Domenico Paviglianiti, 58 anni, originario di Reggio Calabria e componente di spicco della omonima cosca che copriva la zona di Melito Porto Salvo, con ramificazioni in Lombardia.

Arrestato nel '96 in Spagna, Paviglianiti fu estradato in Italia nel '99 ma con la promessa che non avrebbe fatto ergastolo. Cosa però avvenuta e per la quale i legali del 58enne avevano chiesto la ridefinizione della pena, trasformata in 30 anni di carcere. Di questi alcuni anni erano da 'togliere' per questioni procedurali tra sconti e indulto, e quindi il 58enne è stato scarcerato perché avrebbe già scontato la condanna.

La procura di Bologna tuttavia ha esaminato la pratica e ha trovato che alcuni dei reati per i quali era stato condannato il boss erano stati commessi dopo l'estradizione dalla Spagna, disponendo quindi un nuovo cumulo di pena e il conseguente mandato di cattura.

Paviglianiti, che nel frattempo era rimasto attenzionato da carabinieri e polizia a Novara è stato quindi riarrestato nella città lombarda e condotto nel carcere della città. Il nuovo fine pena previsto è datato al 2027. L'arresto è stato effettuato dai carabinieri di Bologna, città nella quale il boss uccise nel 1989 il pregiudicato Felice Valente durante un permesso premio.

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