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Cronaca Centro Storico / Via Guglielmo Marconi

Morte Bruno Papignani, in tanti all'ultimo saluto in camera ardente

Per tutta la mattina, fino alle 12.30, il flusso delle persone alla camera ardente allestita in sala Di Vittorio è stato costante. Colleghi, politici e anche imprenditori

E' un saluto lungo, lunghissimo, quello del mondo del lavoro a Bruno Papignani, l'ex segretario della Fiom di Bologna e dell'Emilia-Romagna, morto la scorsa settimana dopo una dura battaglia con la fibrosi polmonare. Un saluto che è iniziato questa mattina alle 9.30 di fronte alla sede della Camera del lavoro, con le corone di fiori appoggiate all'ingresso e un manifesto che ritrae il sindacalista in uno dei suoi tanti discorsi pubblici e la scritta "Ciao Bruno. Grazie".

Per tutta la mattina, fino alle 12.30, il flusso delle persone alla camera ardente allestita in sala Di Vittorio è stato costante. Tanti operai, ma anche esponenti di altri sindacati (l'attuale segretario della Cisl di Bologna, Danilo Francesconi, e il suo predecessore, Alessandro Alberani) e persino i vertici di alcune delle più importanti aziende bolognesi: tra i primi ad arrivare in via Marconi, ecco Claudio Colombi, responsabile del personale del gruppo Coesia-Gd.

Il cordoglio è arrivato anche dall'arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi che ha inviato una lettera. "Non voleva mai perdere, neanche a carte", è il ricordo di Maurizio Landini "è difficile pensare a Bruno come se non ci fosse più" eppure, "i rapporti tra me e Bruno non sono sempre stati idilliaci. Abbiamo avuto momenti di conflitti aspri, ma non erano conflitti di potere, per questo sono stati utili", riconosce. "Bruno era un contrattualista serio. La stima reciproca ci ha portato ad affrontare situazioni complicate. Bruno era una delle persone a cui chiedere consiglio, con le quali confrontarsi", ora il segretario nazionale della Cgil, spera che si possa "valorizzare quello che Bruno ha fatto, gli accordi. Tutto questo non è stato fatto per ritorni personali, ma perchè credeva in quelle battaglie", assicura "la sua capacità di inventarsi delle soluzioni è la prova del suo grande rispetto nei confronti dei lavoratori". Landini riferisce di aver sognato l'amico e compagno la notte prima della sua morte. "Abbiamo parlato della Cgil e della Fiom. Ho sentito dire che si sogna qualcuno prima che muoia, quella persona se ne andrò in pace. Sono certo che Bruno se ne sia andato in pace. So che ci ritroveremo dalla stessa parte, ma credo che per allora sicuramente avra' organizzato un rsu", strappa una risata ai presenti in chiesa prima di dedicare un lungo e commosso abbraccio alla moglie di Papignani, Fiorella, e ai figli, Massimiliano e Mikail.

In tarda mattinata anche il presidente regionale di Legacoop, Giovanni Monti, porta il suo saluto a Papignani. Anche il Pd, per quanto il sindacalista non abbia mai risparmiato critiche ai dem, è presente con una delegazione composta dal segretario provinciale Luigi Tosiani, dai parlamentari Andrea De Maria e Gianluca Benamati e dall'assessore comunale alla mobilità, Irene Priolo. Poco prima aveva visitato la camera ardente l'assessore regionale alle Attivita' produttive, Palma Costi, accolta con un caloroso abbraccio dalla moglie di Papignani, Fiorella, che assieme ai figli e al fratello del leader metalmeccanico, per tutta la mattina ha scambiato strette di mano e ha avuto una parola per tutte le persone che le si sono avvicinate per porgerle le loro condoglianze.

L'ultimo saluto al sindacalista spetta alla Fiom, al 'pacchetto di mischia' del sindacato delle tute blu: i più stretti collaboratori di Papignani, dal fedelissimo Alberto Monti, a Primo Sacchetti, da Simone Patelli a Sandra Ognibene, fino a Samuele Lodi, che ne ha raccolto il testimone alla guida della Fiom dell'Emilia-Romagna. Chiudono il picchetto, alle 12.30 i delegati dell'ex Bredamenarini, che sfilano con il loro striscione di fianco al feretro, estremo omaggio all'ultima grande battaglia di Papignani. (Dire)

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