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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico

Cade per una buca in centro, riporta danni permanenti: 'Chiara responsabilità del Comune'

A sostenerlo è il Difensore civico dell'Emilia-Romagna a cui una bolognese si è rivolta per vedere accettata la propria richiesta di risarcimento danni dopo che una caduta in una strada del centro cittadino le ha causato, oltre ad una immediata lesione tendinea, anche "danni permanenti"

Se un cittadino cade a causa di una buca in una strada pubblica, nemmeno una eventuale disattenzione del pedone “esclude la responsabilità del proprietario della strada”, cioè il Comune o l'ente locale, che per poter respingere gli addebiti a suo carico è chiamato a “dimostrare di avere fatto quanto possibile per evitare il verificarsi del fatto dannoso”. L'uso di un bene pubblico conforme alla sua destinazione, senza cioè che il comportamento dell'utente sia di per sé causa del danno subito, implica sempre reponsabilità per cose in custodia dell'amministrazione titolare del bene.

A sostenerlo è il Difensore civico dell’Emilia-Romagna, Gianluca Gardini, a cui una signora bolognese si è rivolta per vedere accettata la propria richiesta di risarcimento danni al Comune di Bologna dopo che una caduta in una strada del centro cittadino le ha causato, oltre ad una immediata lesione tendinea, anche “danni permanenti, come accertati e quantificati dal medico legale”.

L’amministrazione locale, attraverso una società esterna di gestione sinistri, avrebbe inizialmente negato la richiesta della signora, che pure, sottolinea il Difensore, aveva “pienamente dimostrato il nesso di causalità tra la caduta ed il fondo stradale sconnesso tramite le prove testimoniali”. Secondo gli incaricati dell’amministrazione, però, “il luogo del sinistro non può costituire una situazione di pericolo occulto per l’utente della strada” sia “in ragione dell’elevata frequentazione dell’area” sia perché il tratto di strada in questione “non ha mai dato adito a richieste di risarcimento”.

Una linea difensiva che non convince però affatto il Difensore civico, che nel suo parere inviato al Comune di Bologna specifica come non solo “l’attitudine del punto stradale a fare inciampare le persone è stata dimostrata con le foto prodotte” ma, soprattutto, “è stata indirettamente riconosciuta dal Comune che, prontamente, ha provveduto a sanare il dislivello del terreno”: infatti, come riferisce la stessa cittadina infortunata, “appena ho comunicato al sito web del Comune di Bologna la notizia del sinistro dovuta allo stato pietoso e pericoloso del fondo stradale nel punto in oggetto hanno provveduto tempestivamente a riparare la strada”. E non regge nemmeno, prosegue Gardini, “l’assunto del Comune secondo cui il sinistro si sarebbe verificato per esclusiva colpa/negligenza della cittadina per il solo fatto che non si siano verificate altre denunce di sinistri in quel punto”: ciò, infatti, “non dimostra che altre persone non siano inciampate, omettendo di denunciare il fatto al Comune”.

La giurisprudenza in materia, ribadisce l’organismo di garanzia dell’Assemblea legislativa regionale, è chiara: “L'eventuale disattenzione dell'utente che non s'avveda della buca e però utilizzi la strada in modo conforme alla sua destinazione, senza porre in essere una sequenza causale autonoma di per sé idonea a produrre il danno- riferisce Gardini citando una sentenza del Tribunale di Firenze-, non assurge ad evento idoneo ad esimere il custode da responsabilità, non avendo quei caratteri di imprevedibilità ed eccezionalità tipici del fortuito”.
Per questi motivi il Difensore civico ha invitato l’amministrazione a “riesaminare l’istanza di risarcimento, riconoscendo, quanto meno in via transattiva, il diritto al risarcimento del danno in seguito all’infortunio avvenuto sulla strada comunale”. Finora i legali rappresentanti del Comune non hanno dato seguito alle richieste di mediazione avanzate dalla cittadina presso la Camera di commercio della città.

 

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