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Cronaca Budrio

Budrio, ancora maltrattamenti e violenza in famiglia: un arresto

Dopo ripetute vessazioni, sia fisiche che psicologiche, una donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito: dapprima ai servizi sociali poi all'associazione "Casa delle donne per non subire violenza"

Finisce in carcere, condannato per aver ripetutamente maltrattato e abusato della moglie, un operaio marocchino residente a Budrio, ma domiciliato a Bologna. L’ordine di custodia cautelare è scattato questa notte, inseguito alla denuncia mossa dalla vittima, che dopo aver subito ripetute vessazione ha preso coraggio e denunciato gli abusi subiti all’interno delle mura domestiche.

L’ARRESTO - Nel corso della scorsa notte, i Carabinieri della Stazione di Budrio hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. L’uomo adesso si trova presso la locale Casa Circondariale, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

LA DENUNCIA - Il provvedimento è stato spiccato a seguito delle risultanze investigative, che sono state avviate inseguito alla denuncia per maltrattamenti avanzata dalla vittima, moglie dell’accusato, una 38enne casalinga marocchina. La donna, esasperata per le continue violenze cui era sottoposta da anni (in particolar modo vessazioni di carattere psicologico ed umiliazioni morali), si era dapprima rivolta ai servizi sociali del Comune di Budrio e quindi all’associazione “Casa delle donne per non subire violenza” di Bologna che, pazientemente, sono riusciti a vincere le sua ritrosia e convincerla a denunciare il fatto ai Carabinieri.

Successivamente, anche grazie al supporto psicologico ricevuto, la donna ha richiesto la separazione dal coniuge, in forza della quale quest’ultimo circa un mese dopo è stato tenuto a lasciare l’abitazione familiare, in cui vivono anche i tre figli minorenni della coppia, ed a trasferirsi a Bologna.

 

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