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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Pilastro / Via Larga

Il cadavere di un giovane nello stabile abbandonato: quello che sappiamo e i nodi da sciogliere

Una donna che chiama i soccorsi. L'ipotesi di aggressione. L'attesa dell'autopsia. L'ennesimo fatto di cronaca che ci restituisce un'altra area lasciata all'incuria e al degrado

Sarebbe stato colpito, e poi lasciato in uno stabile abbandonato. Senza vita. Al momento queste sono le poche certezze sul cadavere di un giovane, non ancora identificato, ma probabilmente nordafricano e sui 25 anni, trovato nelle vicinanze delle ferrovie "San Donato", in via Larga.

La vittima era a terra, in una pozza di sangue, e sarà l'autopsia a stabilire cause e tempistiche del decesso. Anche se le ferite sul suo corpo non lascerebbero molti dubbi. Per gli investigatori sarebbero infatti riconducibili a un'arma da taglio. Dunque si pensa a una morte violenta. Nessun malore. Tra le ipotesi papabili anche quella del movente per fatti di droga. Un possibile regolamento di conti, forse. Tutte istanze che però non trovano al momento conferma. Si attendono le indagini dell'Autorità giudiziaria per dipanare la matassa. 

La telefonata al 118

A segnalare al 118 la presenza del giovane a terra, all'interno del casolare - in passato era sede di alcuni uffici delle ferrovie- è stata una donna, che avrebbe anche parlato di aggressione allertando sul posto i soccorsi. Come da prassi, i sanitari hanno poi avvisato i carabinieri del comando provinciale di Bologna, intervenuti insieme ai colleghi della sezione investigazioni scientifiche. 

Giovane senza vita trovato in via Larga

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, indagano quindi per omicidio e stanno scandagliando l’area circostante allo stabile, compresa tra due binari.

Stabili abbandonati: tra droga e rifugio di disperati

L'area teatro del giallo è in una zona abbandonata e lasciata all'incuria e al degrado. Spesso gli stabili in disuso come questo diventano ritrovi di persone senza dimora, di spacciatori o consumatori di stupefacenti. Lo dimostrano anche i numerosi interventi delle forze dell'ordine.

Esempio ne sono pure le ex aree militari cittadine, strutture enormi, oggetto di progetti di riqualificazione, puntualmente sgomberate e poi rioccupate da persone disperate: lì vengono spesso rinvenute sostanze stupefacenti, se non addirittura morti per overdose.

Diversi nel tempo sono stati i blitz di carabinieri e polizia pure alla ex manifattura tabacchi, tra via Stalingrado e via Ferrarese, che diventerà sede del Tecnopolo: tra morti per overdose, rifugi di fortuna, sparatorie e aggressioni. 

(Foto: I carabinieri sul luogo del ritrovamento)

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