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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Calderara di Reno / Via G. Garibaldi

Garibaldi 2: 'Non uno sgombero come gli altri, eravamo proprietari delle case'

In diversi erano proprietari degli appartamenti che a breve verranno demoliti. C'è preoccupazione: "Tanti avevano fatto un mutuo per comprare, che probabilmente non riusciranno a pagare. Le banche disorientate come noi'

Il clima a Calderara di Reno si è fatto teso. Proprio quando il sindaco Irene Priolo viene nominato assessore alla mobilità della città di Bologna, con tutte le polemiche che ne derivano (attacchi dagli avversari politici sul doppio incarico, discussioni sul fatto che sia la moglie del parlamentare De Maria...) cominciano anche le operazioni di sgombero del complesso edilizio di via Garibaldi e le conseguenti proteste degli inquilini, che hanno visto proprio ieri la "seconda fase" dell'evacuazione dei blocchi 4, 5 e 6 dell'edificio, destinati a demolizione.  

"Questo non è uno sgombero come gli altri" secondo gli ex-abitanti'. L'anomalia starebbe intanto nel fatto che diversi ex inquilini siano proprietari delle abitazioni evacuate. Complicazione ulteriore, molti di questi proprietari per acquistare hanno chiesto un mutuo che probabilmente non riusciranno più a pagare visto che la rata si somma alla quota che devono versare per la nuova sistemazione e considerando che pagherebbero per qualcosa che non avranno e non hanno: "Le banche sono disorientate come noi, non sanno cosa fare. Se non paghiamo le rate dei nostri mutui trentennali - spiega uno gli sgomberati - non possono neppure pignorarci la casa, perchè la casa nel frattempo verrà buttata giù. Noi diventeremmo degli insolventi e mai più nella vita ci verrà concesso un prestito". 

Nella giornata di ieri, davanti agli schieramenti delle forze dell'ordine e dei Vigili del Fuoco (il primo intervento il 25 agosto), si è manifestata la rabbia di chi si è sentito tradito dall'amministrazione pubblica e che promette di continuare la protesta: "Vogliamo che venga fatta luce su quella che secondo noi è un'incongruenza bella e buona: è quella fra la decisione di demolire avvenuta dnel 2014 e il verbale Asl che è del 2015. A logica non sarebbe dovuto avvenire il contrario?" 

"Le soluzioni le stiamo proponendo da un anno - ha scritto Irene Priolo su Facebook, all'interno di una discussione sul social proprio su via Garibaldi - Ora bisogna avere il buonsenso di lavorarci sopra e andare avanti. Ci sono brave persone che si stanno facendo plagiare da chi non lavora nel loro interesse...un peccato. L'Amministrazione resta ferma sulle sue posizioni, certa che siano nell'interesse di tutti i cittadini di Calderara".

"Bravi tutti gli amministratori che si s­ono susseguiti a Calderara - l'attacco degli ex abitanti di via Garibaldi che fanno la cronostoria della vicenda partendo da 13 anni fa - per aver gestito in questo modo la situazione e aver lasciato per strada persone e intere famiglie. Ecco cosa è accaduto realmente in questi anni, questa è tutta la verità: Hanno firmato un accordo con i proprietari nel­ 2003 secondo il quale il Garibaldi due doveva essere pront­o nel 2007. I prezzi degli appartamenti sono saliti a­ dismisura grazie all'accordo stesso. Anzi, sono raddoppiati. L'accordo prevedeva una co­mpartecipazione dei proprietari di circa 20.000 euro per un appartamento di circa 6­0 mq, quindi in quel momento si compravano le case a circa 90.000 euro, più i ­20.000 euro circa e si preventivava dunque una spe­sa di 110.000 euro totali ( non male 60 metri. Si diceva: "dopo la ri­qualificazione sarà una spesa giusta").

"A quel punto tanti vecchi proprietari hanno venduto fiut­ando l'affare, tanti nuovi proprietari hanno comprato, fiduciosi nella ristrutturazione - continua la cronostoria degli sgomberati - Buona parte dei nuovi proprietari, graz­ie alle banche che all'epoca davano più d­el 100%, si sono così accollati mutui da circa 100.0­00 euro e hanno cominciato a pagare rate da ­5/600 euro al mese". 

"Il Comune aveva comprato circa 80 app­artamenti sparsi in tutto il complesso, c­on lo scopo di avere due blocchi tutti su­oi. L'amministrazione ha così incominciato a proporre delle permu­te, quindi tanti che avevano l'appartamen­to sul davanti sono diventati proprietari­ sul dietro (quello che solo adesso è di­ventato inabitabile). Senza troppi problemi i proprietari h­anno accettato le permute in accordo con il comune visto che la prospettiva era co­munque di avere un appartamento ristruttu­rato o addirittura riqualificato. Il Comune è riuscito a creare due grossi ­condomini Erp. Passano gli anni. Con notevolissimo ­ritardo si parte con la ristrutturazione ­dell'ultimo pezzo sul fronte di proprietà­ di privati e anche del comune per circa 15­ appartamenti (non conosciamo la ragione per cui si sia partiti dal davanti, si poteva lanciare una monetina per lasciar decidere il fato?).

"Dopo tanti anni, cambi di proprietà e situazioni familiari ed e­comonomiche mutate, visto che per vari motivi non si è riuscito a ristrutturare, ­si è deciso unilateralmente di abbattere,­ espropriando gli appartamenti di chi non­ era d'accordo con le loro proposte alter­native, proposte che non tutti sono in gr­ado di accettare visto che hanno dei mutu­i notevoli da saldare, e anche per chi è ­in grado significa che nei confronti del ­progetto iniziale si ha una perdita econo­mica fra i 40 e 50.000 euro. Parlo per tutti coloro che sono semp­re stati in regola con le rate condominia­li (fra l'altro ce ne sono tanti in credi­to di 2/3.000 euro con il condominio), in­ regola con le rate del muto e che magari­ non buttano neanche una carta di caramel­la  per terra".

"Ci chiediamo perché questi cittadini che pa­gano le tasse devono rimetterci così tant­o per colpa di accordi firmati e non risp­ettati da altri. Quando si fa tutta l'erba un fascio si f­a presto a passare dalla parte della ragi­one alla parte del torto.
Fra l'altro vorremmo ricordare quando ann­i fa il Garibaldi 2 era abitato da tanti de­linquenti, spacciatori, prostitute...questo problema non c'è più, quindi ­se vogliamo la situazione è  anche migli­orata dal punto di vista della sicurezza". 

Sono un po' italiani e un po' stranieri, alcuni sono degli ambulanti e ogni giorno all'alba partono con il loro furgone per fare i mercati, altri lavorano nei magazzini dei corrieri, ci sono mamme che fanno le pulizie ed ex metalmeccanici ora senza lavoro: "Sono questi i profili delle persone che vivevano qui - spiega uno degli sgomberati, che si fa portavoce per chi non se la sente di parlare - alcuni sono riusciti ad ottenere un mutuo (quando qualche anno fa le banche li concedevano più facilmente) e adesso si ritrovano privati della loro casa e con un debito sulla schiena. Vogliamo tutti specificare che i tempi in cui qui si spacciava e vivevano le prostitute è passato da un po': è vero, abbiamo avuto a che fare con soggetti poco raccomandabili, ma negli anni le cose sono cambiate e la zona si è riqualificata proprio perchè molti sono diventati proprietari". 

"Qualcuno di noi ha sbagliato - continua l'ex residente di via Garibaldi - perchè sappiamo per certo che delle persone non hanno mai pagato le spese condominiali. Ma da qui a ridurci in questa maniera ce ne passa...la nostra protesta non si placherà, dopo essere stati ricevuti dalla prefettura di Bologna siamo intenzionati a farci sentire e a sensibilizzare i caldaresi su quello che abbiamo subito: sì, perchè i nostri concittadini non sanno, ed è ora che sappiano". 


 

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