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Cronaca

I segreti di San Pietro svelati: teschi, antichi graffiti e l'impronta del gatto di 2 mila anni fa

In occasione dell'Avvento, sia il campanile che la cripta della cattedrale di San Pietro aprono le loro porte per raccontare una lunghissima storia piena di curiosità.

Il campanile e la cripta della cattedrale di San Pietro aprono al pubblico in occasione dell'Avvento. Una serie di meraviglie e uno sguardo eccezionale sulla città (dall'alto), ma anche tante curiosità che, grazie agli appassionati studiosi di Associazione Bologna Storica e Archeologica possono finalmente essere mostrati e raccontati: si scopre così, salendo innumerevoli rampe e gradini, che lassù ci sono ben quattro campane che raggiungono un peso di quasi sette tonnellate. Che vengono fatte suonare da sapienti campanari circa dieci volte l'anno e che uno di loro, Giuseppe Frassini, nel 1884 perse la vita perchè travolto dalla più grande di quelle "tazze" di bronzo. Si leggono i messaggi e i graffiti dei campanari, alcuni divertenti: c'è anche il nome del peggiore di tutti. Dalla cima ai sotterranei. Dopo aver guardato Bologna da una prospettiva nuova si scende nella cripta. Qui, in un clima decisamente misterioso e cupo, è possibile scoprire opere salvate e ossari, ma anche vedere come duemila anni fa, un gatto del tempo abbia potuto lasciare la sua "firma" registrando così la sua esistenza nella storia. 

I segreti della cattedrale di San Pietro: dalla cripta al campanile

La torre del campanile di San Pietro 

Si tratta di un edificio di eccezionale importanza storica, oltre che di notevole particolarità architettonica. La torre è infatti doppia: all’interno del campanile esterno, databile tra il XII e il XIII secolo, di chiara impronta romanico-lombarda, è conservato il primo e più antico campanile. Si tratta di una torre di forma quasi cilindrica, il cui stile si rifà chiaramente a quello dei campanili di Ravenna, anche se non presenta la stessa qualità costruttiva. Alto 40m, è anche il più antico campanile della città, inoltre la presenza di una torre “doppia” è un caso molto raro in Emilia-Romagna e quasi unico in Italia (ci risultano in regione solo altri due campanili costruiti inglobando le torri precedenti: quello di San Mercuriale a Forlì e quello di Santa Maria Vecchia a Faenza).

La torre esterna raggiunge invece i 70m di altezza, cosa che fa di lei la seconda torre più alta di Bologna, dopo la torre Asinelli. Ai visitatori è possibile percorrere la rampa in muratura che corre nell’intercapedine tra la parete esterna del vecchio campanile e quella interna del nuovo fino all’altezza di circa m 40, dove si accede ad un ballatoio ed alla prima di tre stanze sovrapposte, costruite sopra il campanile antico. Si può poi proseguire verso la cella campanaria, a circa 50-55m di altezza, grazie a normali rampe di scale in muratura.

Il panorama che si gode dalla cella campanaria non ha eguali a Bologna: pur trovandosi notevolmente più in basso rispetto alla terrazza della torre Asinelli (posta ad oltre 90m di altezza), la posizione assolutamente centrale del campanile, edificato in un’area da sempre al centro dell’abitato (persino in età altomedievale, nella fase di più acuta crisi della città), rende possibile ammirare l’intero centro urbano ed i colli intorno da una prospettiva davvero privilegiata.

Le campane di San Pietro: pesanti e giganti, riescono a ruotare a 360°

All’interno del campanile romanico, a un’altezza di 55 metri dal suolo (si tratta della seconda altezza della città dopo la torre degli Asinelli) , è custodito forse il più significativo concerto di campane di tutta l’Arcidiocesi di Bologna, certamente (e per distacco) il più pesante. Si tratta di quattro campane in bronzo, fuse in epoche differenti nei dintorni della Cattedrale, che raggiungono un peso di quasi sette tonnellate. Il concerto della Cattedrale è estremamente significativo per l’arte campanaria bolognese: pur non essendo il luogo d’origine della tecnica tardo cinquecentesca ancor oggi praticata in città e nei dintorni, queste campane, per dimensioni e qualità sonora, oltre che per la loro collocazione, costituiscono il punto più alto a cui un campanaro può aspirare. Di seguito alcuni dati sulle campane.

Il "doppio bolognese": una peculiarità tutta nostra 

Si tratta della tecnica di suono delle campane tipica della città di Bologna e delle provincie limitrofe. Nata probabilmente in San Petronio sul finire del XVI secolo, è a tutt’oggi una delle più antiche ancora praticate nel nostro paese, oltre che una di quelle che sono rimaste maggiormente identiche a sé stesse nei secoli. Si suona infatti, oggi come nel passato, completamente a mano, senza alcun ausilio elettrico o meccanico, contrariamente a quanto accade nella maggioranza degli altri sistemi di suono, che in Italia sono più numerosi delle regioni. Oltre a questo, il doppio prevede di far eseguire alle campane una rotazione completa (360°), alternando costantemente il senso di tale rotazione. Si tratta di una tecnica spettacolare, molto faticosa e pericolosa, che però consente di ottenere una qualità di suono ineguagliabile, ragione questa che ne spiega la sopravvivenza al giorno d’oggi. L’Unione Campanari Bolognesi si occupa di mantenerne viva la pratica e di garantire il servizio liturgico nelle principali chiese della diocesi almeno in occasione delle principali festività religiose.

I resti romani, il pozzo e le ossa della cripta

La Cattedrale di Bologna, dedicata a San Pietro, la cui originale posizione è stata al centro di una lunga querelle tra storici, non ha probabilmente mai mutato la propria collocazione. È probabile che già nel IV secolo, infatti, la primitiva cattedrale fosse inserita all’interno di un isolato romano. L’attuale chiesa è in posizione centralissima: essa sorge infatti su di un sito che ha visto continuità insediativa per diversi millenni, e che presenta una ricchezza impressionante dal punto di vista archeologico. A partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento sono state condotte le prime campagne di scavo al di sotto di San Pietro, che hanno restituito reperti e strutture delle più svariate epoche. Una parte di quanto ritrovato è ancor oggi visibile nelle due aree archeologiche annesse alla cripta cinquecentesca. Purtroppo, a causa della loro non facile agibilità e dei costi connessi alla necessità di mantenere in servizio personale addetto alle visite, gli scavi sono stati chiusi e dimenticati per diversi decenni, privando visitatori e cittadini della possibilità di toccare con mano la storia della nostra città. Impegno di Bologna Storica e Archeologica è quello di recuperare tali aree, in modo che possano essere continuativamente fruibili, in giorni e orari certi, nel corso dell’anno, oltre a garantire standard di sicurezza il più elevati possibile e a fornire spiegazioni storicamente fondate sul sito.

Grazie all'associazione e ai volontari è possibile fare un "viaggio" nella storia della città 

L’Associazione Bologna Storica e Archeologica nasce il 13 febbraio 2017 come libera e indipendente associazione tra alcuni giovani storici, archeologi e appassionati di storia locale per coordinare e rendere più visibile e concreto il loro lavoro di volontariato che li vede impegnati già dal 2014 a garantire, tramite la loro assidua, appassionata e competente presenza, l’apertura al pubblico di alcuni tra i più importanti e suggestivi siti storici della città di Bologna: il campanile della cattedrale metropolitana di San Pietro e gli scavi archeologici adiacenti alla cripta. Prima dell’inizio della'attività dell'associazione questi siti erano chiusi ed inaccessibili al pubblico, e grazie ai contributi dei visitatori i volontari si impegnano a far sì che questo incredibile patrimonio della città intera possa sempre restare accessibile anche in futuro. Dal 2020, in accordo con la cattedrale di Bologna, l'associazione si occupa anche del recupero alle visite del museo del tesoro della cattedrale: una delle principali raccolte di oreficeria sacra dell’Emilia Romagna. Grazie agli aiuti raccolti è stato effettuato nel 2018 un primo intervento di messa in sicurezza di una parte degli scavi archeologici. Ma non ci si ferma qui. 

Quando e come visitare il campanile e la cripta

Vista panoramica dal campanile e visita alla cella campanaria con le quattro campane (le più pesanti della provincia) il sabato dalle 14.00 alle 16.30 e la domenica dalle 14.00 alle 16.30. Per info e prenotazioni bolostorica.archeo@gmail.com; telefono e whatsapp 392-5737099. 

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