rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Navile / Via della Beverara, 123

Verso la riapertura dei canali sotterranei, ma c'è il problema scarichi

Questa sera un incontro illustrerà i passaggi per la riapertura al pubblico delle vie d'acqua che scorrono sotto la città, ma Mazzanti (Pd): 'Prima risolvere il problema scarichi di acque nere dei condomini'

Riaprire le vie d'acqua, chiuse dal 2011 per manutenzione e mai più riaperte ma 'campionesse' di turismo, con circa 800mila visitatori nei cinque anni precedenti. A spingere il progetto di rendere visitabili i canali che scorrono sotto la città, con il torrente Aposa che poi si raccorda con il Navile, fino a sfociare al Battiferro, sono un gruppo di associazioni capitatanate da Vitruvio, la realtà che ha gestito per anni il servizio di acompagnamento guidato nei sotterranei delle vie d'acqua.

Riapertura dei canali, le immagini di Aposa e Navile

La riapertura delle vie d'acqua sotterranee e riqualificazione del Canale Navile -fa sapere una nota congiunta- sono legate a doppio filo e c’è una proposta concreta per la loro valorizzazione. I punti da attuare, reali e immediatamente applicabili, saranno presentati in una serata dedicata questa sera, dalle ore 21, al Battiferro in via della Beverara 123/a e in via del Navile 29/5a.

Ma i buoni propositi dei promotori, tra cui Associazione Vitruvio, Museo del Patrimonio industriale, e il Comitato Salviamo il Navile, si scontrano con i 400 contenziosi aperti tra il comune di Bologna, per via di un problema non da poco: gli scarichi di acque nere (abusivi) dentro il canale.

Si tratta di condomini del centro storico che scaricano o scaricavano le acque nere direttamente nel torrente Aposa, che scorre nel sottosuolo della città. Bisogna sanare anche questa situazione se si vuole riaprire al pubblico il sottosuolo cittadino, spiega il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Claudio Mazzanti. "Una parte dei condomini si sono allacciati, con altri la situazione non si è ancora risolta", riferisce presentando il progetto che punta a riaprire il percorso sotterraneo e a riqualificare il canale Navile.

Allo stesso modo, aggiunge, è importante trovare un accordo con il proprietario del palazzo dove sbuca l'uscita di sicurezza. Senza contare, che per riaprire al pubblico è necessario il sì degli enti (dal Demanio in giù) proprietari o responsabili del corso d'acqua. Insomma, un puzzle complesso, che richiederà ancora del tempo. Eppure, assicura Mazzanti, le cose si muovono.

Il Demanio per la prima volta ha messo a bando uno dei sostegni sul Canale Navile, il sostegno del Grassi al Ponte della bionda: chi vince ristruttura e gestisce l'immobile. "Speriamo che sia un viatico per altre operazioni di questo tipo", afferma il consigliere comunale. La Regione, inoltre, ha stanziato sette milioni di euro per sistemare le fognature nel centro storico e fare in modo che non si scarichi più nei rii.

Il bando per rendere fruibili i Bagni di Mario è uscito, ora non resta che portare a termine la riqualificazione del percorso sotto l'Aposa. In realtà, l'impianto di illuminazione era stato fatto, ma un errore nell'alimentazione ha danneggiato tutto e l'amministrazione sta discutendo con Enel affinchè "rimetta tutto a posto". "Per portare le persone sull'Aposa, deve essere a norma e sicuro", conclude Mazzanti. (Dire)
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verso la riapertura dei canali sotterranei, ma c'è il problema scarichi

BolognaToday è in caricamento