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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cani, in casa peggio che nei canili: la denuncia di Essere Animali

Così si rischierebbe se in Assemblea legislativa passasse l'imminente proposta di modifica alla legge circa i parametri di detenzione nei recinti. Parte l'appello degli animalisti agli indirizzi dei consiglieri Pd e Pdl

Ci sarebbe "un imminente tentativo di modifica della recente legge che impone ai proprietari che detengono cani all’interno di recinti le stesse dimensioni previste nei canili". Una proposta che andrebbe ad intaccare il benessere dei nostri amici a zampe. E' quanto denuncia attraverso una nota l'associazione Essere Animali. "Una crudeltà - sbottano gli animalisti - e anche un ovvio controsenso che alcuni consiglieri del PD e del PdL proporranno martedì 23 luglio durante la seduta dell’Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna".

LA LEGGE REGIONALE DEL 29/3/2013 VIETA LA CATENA come strumento di detenzione dei cani, ottenuta inseguito alla mobilitazione conseguente allo sciopero della fame dell’attivista ravennate Davide Battistini. Inoltre fissa dei parametri minimi per tutti quei proprietari che detengono cani all’interno di recinti. Ovvero prevede  almeno 10 mq a disposizione (di cui almeno il 30% al coperto) a condizione che il cane abbia anche la possibilità di passare del tempo in almeno 150 metri quadrati di giardino recintato; e almeno 20 mq a disposizione qualora non sussista quest’ultima condizione

IN VISTA RICHIESTA CANCELLAZIONE ARTICOLO DI LEGGE. Le misure previste dalla legge, raccontano gli attivisti: "Sono state a nostro avviso giustamente equiparate a quelle già vigenti per i canili, dove si presuppone che per la concentrazione di animali ospitati queste siano atte a garantire il minimo soddisfacimento delle necessità etologiche di questi animali. E’ illogico che ora consiglieri del PD e del PdL tentino di eliminare questo articolo, legittimando un controsenso che permetterebbe a privati proprietari di cani di detenerli in condizioni peggiori rispetto a quelle che appunto i canili sono tenuti a rispettare”, afferma Francesco Ceccarelli, coordinatore delle attività di Essere Animali."

Dagli animalisti è stato dunque lanciato un appello per chiedere ai componenti dell’Assemblea Legislativa di non approvare l'emendamento. "E' assurdo - conclude Montuschi Simone, portavoce dell’associazione - che la prima regione in Italia ad aver adottato il divieto di detenzione dei cani alla catena poi non garantisca di conseguenza adeguati parametri per i box. Considerando che le esigenze dei cani così come di tutti gli altri animali vanno oltre le semplici necessità fisiologiche ma investono peculiarità fisiche, come il diritto al movimento, o psicologiche, come il poter socializzare, una vita trascorsa in un recinto è già inevitabilmente densa di privazioni. Inammissibile dunque che si voglia anche peggiorare questa situazione”.

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