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Cronaca

Referendum Cannabis, ritardi burocratici: "8mila bolognesi hanno firmato, non deludeteli"

Diversi comuni stanno tardando l'invio delle certificazioni elettorali di migliaia di firmatari digitali. Oggi il consiglio dei ministri affronterà il tema, molto probabilmente concedendo una proroga alla scadenza della raccolta firme

Sono circa 8mila i residenti a Bologna che hanno firmato per il referendum abrogativo per la depenalizzazione della cannabis. Ma l'incidente burocratico che sta ostacolando l'iter rischia di abbattersi anche su di loro, vqnificando una elle raccolte firme con più successo dell'intera storia del referendum.

Il nodo sono i certificati elettorali, che i comuni devono inviare (teoricamente entro 48 ore dalla richiesta, termine ormai scaduto) per dimostrare che i firmatari abbiano il diritto di voto. Molti municipi però, un po' perché travolti dalle richieste un po' per inerzia, stanno tardando a spedire i certificati (che entro domani devono essere depositati in Cassazione), e tra queste amministrazioni ritardatarie -riferiscono dai comitati- c'è anche quella di Bologna. Per questo, proprio dal cortile di Palazzo D'Accursio è stato lanciato un appello per rimediare e salvare il referendum.

A riferire il numero di firme raccolte sotto le Due Torri, aggiornato a venerdì scorso, è infatti Arcangelo Macedonio, segretario dei Radicali di Bologna. Ma la stima è per difetto: negli ultimi giorni, secondo i calcoli dei Radicali, la cifra potrebbe essere salita a 11mila. Tantissime persone, insomma.

Per questo assieme a esponenti di +Europa, Volt e Giovani democratici, i Radicali hanno lanciato un appello per salvare il referendum. Serve una proroga della scadenza di presentazione delle firme e dei certificati elettorali alla Corte di Cassazione al 31 ottobre, anzichè al 30 settembre.

"La richiesta va al sindaco, Virginio Merola, a tutti i candidati alle prossime elezioni amministrative e al Governo -ribadisce Macedonio- non sono misure straordinare, ma solo quanto è già stato accordato per le altre raccolte firme referendarie. Questo è un gesto per salvare la democrazia del Paese e per dare un messaggio ai cittadini, nel senso di una politica che non si oppone alle loro scelte".

Ora la palla passa al governo. Proprio per questa mattina è calendarizzato un consiglio dei ministri, dove appunto all'ordine del giorno c'è la proroga da concedere per finalizzare la raccolta dei certificati elettorali. (Dire)

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