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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Navile / Via Alessandro Tiarini

Carabellò, la sorella: "Anni di mille ipotesi e zero risposte. Un dramma andare sul posto del ritrovamento delle ossa"

Parla Susanna Carabellò, a una settimana dalla scoperta dei resti umani vicini ai documenti dell'uomo scomparso: "Dovevamo vederci la domenica successiva e invece è scomparso in mezzo a tante telecamere"

"Nei film succede tutto velocemente, nella realtà invece bisogna avere tanta pazienza e cercare di non perdere mai la speranza. La verità verrà fuori, io ci credo. Anche perchè per me, per mio fratello Sergio e per mia mamma è inconcepibile continuare a vivere così. Io non sono più la stessa dalla scomparsa di Biagio": a parlare è Susanna Carabellò, che dopo sei anni senza suo fratello adesso è in attesa dell'esame del dna sulle ossa trovate in zona Parco Nord, di fianco alla patente dell'uomo. 

Susanna, voi familiari avete un'idea, seppur vaga, di quando si saprà qualcosa? "Non lo sappiamo, ma non credo ci vorrà molto tempo visto che il tampone con il dna di mia madre è già nelle mani degli inquirenti. Abbiamo saputo tutto dai giornali e adesso aspettiamo che l'esito in uno stato d'animo indescrivibile. Da un lato la voglia di sapere finalmente la verità, dall'altro la paura". 

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Quali sono le sue sensazioni adesso? "Andare sul luogo dove sono stati trovati quei resti insieme alla patente di mio fratello Biagio è stato drammatico. Ho sentito il dolore di quello che può essergli accaduto e ho provato tristezza e spavento. So che avremo delle risposte, ma siamo tutti reduci di anni di mille ipotesi senza alcuna certezza. Abbiamo vagliato tante strade, tutte quelle possibili, escludendo da subito l'allontanamento vlontario". 

E' proprio impossibile che Biagio se ne sia andato da solo, per motivi suoi? L'allarme era stato dato subito? "Non ne aveva motivo, soprattutto senza lasciare neppure un biglietto. Finalmente era tornato a stare bene dopo dei periodi difficili e aveva anche un lavoro. Era nel pieno di una rinascita, davvero non è pensabile che se ne sia voluto andare così di sua volontà. L'allarme è stato dato subito e anche la diffusione della sua foto attraverso i media e i social. Incredibile che in un quartiere come la Bolognina dove tutti si conoscono nessuno quella mattina lo abbia visto. Fra l'altro la zona stazione è piena di videocamere di sorveglianza". 

Avevate un bel rapporto, quando vi siete visti l'ultima volta? "Abbiamo tante affinità e gli stessi gusti musicali. Ci vedevamo circa una settimana sì e una no negli ultimi tempi e ci sentivamo sempre per le cose importanti. La domenica prima della scomparsa siamo stati insieme e ci saremmo dovuti vedere anche quella successiva". 

Lei e i suoi familiari avete fiducia nella giustizia? "Assolutamente sì. Lasciamo lavorare chi lo sta facendo semplicemente continuando ad aspettare, ma con fiducia. Sappiamo che non è semplice. Dalla nostra abbiamo un legale che non si arrende mai e che in questo ci ha molto sostenuti e aiutati a non mollare anche nei momenti più duri". 

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