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Cronaca

Dozza, detenuto aggredisce agente per rubargli le chiavi: "Soggetti in balia dei più bassi e perversi istinti animali"

"Non è riuscito a creare un rapporto di convivenza 'civile' con la popolazione detenuta, a cui è inviso proprio per la sua arroganza ed i suoi modi barbari"

Ancora una denuncia dal carcere della Dozza da parte del Sinappe - sindaco di polizia penitenziaria - per la gestione del detenuto psichiatrico che contesta anche "l'imbarazzante silenzio dell’Amministrazione Penitenziaria" suigli agenzi penitenziari refertati e aggrediti. Questa volta, scrive Sinappe "il peggio si è evitato solo grazie al lungo e paziente dialogo di mediazione instaurato dal personale che, in una non comune opera di moral suasion". 

L’ultimo episodio, purtroppo, è avvenuto mercoledì scorso quando il detenuto ha aggredito un agente "nell’intento di sottrargli le chiavi per poter aprire la stanza di pernottamento ove si trovava un detenuto transessuale con non precisi intenti dichiarati; possiamo, però, facilmente immaginare cosa sarebbe potuto accadere al malcapitato se I.H. avesse raggiunto il suo obiettivo e il clamore mediatico che avrebbe suscitato nei mass media la notizia, tenuto conto che un fatto del genere avrebbe interessato l’ A.G. per i risvolti penali". Il detentuo in questione non sarebbe "riuscito a creare un rapporto di convivenza 'civile' con la restante popolazione detenuta, a cui è inviso proprio per la sua arroganza ed i suoi modi barbari".

Si deve aspettare l’ennesimo evento critico che coinvolga personale penitenziario piuttosto che operatori dell’area sanitaria o detenuti?

"Il personale si ritrova spaesato, esausto, sfinito, avvilito. Semplicemente non ce la fa più. I colleghi tutti si sentono abbandonati da un’Amministrazione che dovrebbe, di contro, tutelarli nel momento di estremo e irreversibile incontro con il baratro di un’impotenza
davanti a soggetti totalmente in balia dei più bassi, violenti e perversi istinti animali. Si deve aspettare l’ennesimo evento critico che coinvolga personale penitenziario piuttosto che operatori dell’area sanitaria o detenuti? - si chiedono i penitenziari - la situazione è al collasso e l’intervento delle Autorità appare quanto mai impellente e improcrastinabile per scongiurare l’inevitabile che prima o poi avverrà".

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Inoltre, potrebbe aprire un nuovo segmento detentivo al carcere minorile del Pratello: "Questa notizia ha destato non poca preoccupazione tra il personale di Polizia penitenziaria sia a fronte di una pianta organica non adeguata, sia per la situazione logistica e strutturale dell’Istituto di cui trattasi , che presenta uno schema architettonico superato, con evidenti difficoltà di gestione di spazi assolutamente necessari per il buon andamento delle attività trattamentali".
Questo, sommato alla carenza di organico "potrebbe rendere la situazione insostenibile, mettendo in notevole difficoltà il personale, con possibili ricadute sulla sicurezza - Sinappe quindi chiede - la verifica della fondatezza della notizia; due, di essere informati, in caso positivo, su quali piani la Dirigenza intenda adottare, per far fronte all’eventuale apertura di un altro segmento detentivo". 

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