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Cronaca Via del Gomito

Dozza: detenuto da fuoco alla cella, otto agenti penitenziari intossicati

Il recluso sofferente di gravi disturbi psichici avrebbe dato luogo a vari 'comportamenti autolesionistici, con riflessi sia verso se che verso gli altri'. Il caso finisce all'attenzione del garante regionale dei detenuti

Un detenuto nel carcere della Dozza avrebbe dato fuoco alla cella, minacciando il suicidio. Nel mettere in atto i soccorsi otto agenti penitenziari sarebbero rimasti finiti in ospedale, perchè rimasti intossicati.

E' accaduto ieri sera. Il recluso, sofferente di gravi disturbi psichici, si sarebbe già reso responsabile di "comportamenti autolesionistici, con preoccupanti riflessi sia verso se che verso gli altri". E' quanto denuncia Desi Bruno, garante regionale dei detenuti, che rendiconta“E’ del tutto evidente che il ragazzo non può più stare in carcere, ma necessita di opportune cure in struttura idonea al suo stato di salute e comportamentale, diversa dall’Opg

“Venerdì scorso- spiega Bruno- ho visto nell’infermeria del carcere della Dozza il detenuto, segnalatomi nella stessa giornata da alcuni parlamentari, con la richiesta di una verifica urgente relativamente alla sua critica situazione. Il ragazzo, con gravi problemi psichici, è stato visto dallo psichiatra e viene riferito che dopo un iniziale comportamento aggressivo (avrebbe brandito due lamette, subito tranquillizzato dagli agenti intervenuti) appariva più sereno”.
Prosegue la Garante: “Ho verificato che il detenuto, a partire dal 2012, ha avuto una serie numerosa di trasferimenti nelle carceri dell’Emilia-Romagna ed è stato altresì ricoverato in Opg per osservazione psichiatrica. E’ arrivato al carcere di Bologna il 13 marzo dove avrebbe svolto colloqui con la madre. A me personalmente ha riferito, seppur in modo molto confuso, di voler andare a casa e di essere in attesa dei benefici penitenziari che, a suo dire, ritardano nell’arrivare. Sarebbe disponibile anche un collocamento in comunità”. In ogni caso, “senza alcun dubbio il ragazzo mi è apparso molto sofferente e con evidenti difficoltà ad effettuare un dialogo compiuto”.

Questa mattina ho ricevuto la telefonata della madre molto preoccupata. Il giovane ha dato corso a comportamenti autolesionistici, con preoccupanti riflessi sia verso se stesso che verso gli altri, avrebbe dato fuoco alla cella dove si trovava dichiarando che ‘voleva morire’ e molteplici sono stati gli sforzi da parte degli operatori e della polizia penitenziaria. E’ del tutto evidente che il ragazzo non può più stare in carcere, ma necessita di opportune cure in struttura idonea al suo stato di salute e comportamentale, diversa dall’Opg. La madre- chiude Desi Bruno- avrebbe già individuata una struttura sanitaria nel parmense, che già nel passato ha avuto in cura il giovane, e con la quale è in contatto”.

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