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Cronaca

Al carcere della Dozza manca l'acqua: "Situazione incandescente e potenzialmente fuori legge"

Secondo i sindacati, il caldo torrido e i problemi di erogazione dell'acqua esasperano detenuti e personale e potrebbe portare a seri problemi di sicurezza

In una nota unitaria, le organizzazioni sindacali si rivolgono alla direttrice del carcere, al provveditore regionale e al sindaco di Bologna per segnalare le gravi criticità al carcere della Dozza, dove non solo i detenuti, ma anche il personale sono "esasperati dalla cronica mancanza d'acqua".

Da qui un clima "potenzialmente assai pericoloso per la sicurezza interna ed esterna della struttura - scrivono Sappe, Osap, Sinappe, Uilpa, Fns Cisl, Uspp e Fp Cgil - nelle ultime ore abbiamo dovuto assistere a ulteriori episodi che mai erano accaduti presso l’Istituto Felsineo. Da quanto appreso infatti, un congruo numero di detenuti A/S ubicati al terzo piano Giudiziario, esasperati dalla cronica mancanza d'acqua, avrebbero provato ad approfittare dell'immissione al campo sportivo, per usufruire delle docce ivi presenti, causando attimi di tensione e confusione, che hanno rischiato di compromettere la sicurezza del personale ivi presente e, con possibili serie conseguenze anche per l’intero Istituto".

"Tutto il personale accasermato è costretto a provvedere alla propria igiene personale con l’acqua fredda o in alcuni casi, senza neppure quella ", avevano scritto qualche settimana fa, ma naturalmente la carenza riguarda anche i detenuti, attualmente circa 750. 

"Consumatori di alcol artigianale, situazione fuori controllo"

Come già segnalato in diverse occasioni "la situazione appare ancora più grave al secondo piano del Reparto Giudiziario, data l'alta concentrazione di detenuti sottoposti a terapie psichiatriche e abituali produttori e consumatori di sostanza alcoliche artigianali, ottenute dalla macerazione della frutta, situazione che sta giorno dopo giorno determinando grandi difficoltà per il personale di assicurare i necessari controlli dei detenuti che, ripetutamente mettono in atto comportamenti sempre più pretestuosi e pretenziosi, determinando una situazione che appare ormai quasi fuori controllo". Purtroppo alcune carenze strutturali ed anche di carattere organizzativo, rischiano di far sfociare alcune situazioni, quali quella di un detenuto autolesionatosi gravemente perchè esasperato dall’attesa di molti mesi di visita dentistica, in gesti auto lesivi anche gravi. L'ambulatorio odontoiatrico infatti, risulta essere stato recentemente ripristinato, ma dopo lunghi mesi di inattività, con la conseguente continua somministrazione di antidolorifici ai detenuti sofferenti, da parte della Direzione Sanitaria che era impossibilitata a garantire il servizio dentistico".

Quindi la richiesta sa parte delle organizzazioni sindacali "di intervenire decisamente al fine di sanare una situazione assolutamente paradossale che osiamo definire quasi fuori Legge e che, ad avviso delle scriventi, sta alimentando sempre di più una situazione incandescente all’interno dell’Istituto. A tal proposito si chiede all’Amministrazione ed a tutte le Autorità competenti, di assumere scelte coraggiose, quali ad esempio la temporanea chiusura dei Reparti interessati dal grave disagio dovuto alla mancata erogazione di acqua, al fine di permettere tutti gli interventi necessari a sanare una situazione che, diversamente, potrebbe sfociare in qualcosa di molto più serio con le immaginabili conseguenze che ricadrebbero, come sempre, sul personale di Polizia Penitenziaria già messo ripetutamente a dura prova dalla situazione sopra descritta".

La mancata erogazione di acqua, ricordano "sta coinvolgendo da tempo immemore anche la caserma agenti, con il personale ivi alloggiato che tra l’altro, deve pagare un contributo per la fruizione di utenze di cui non gode, per cui ad avviso delle scriventi si è di fronte ad una situazione di palese limitazione dei diritti fondamentali sia per le persone ristrette, sia per i lavoratori che nonostante tutto, continuano a prestare servizio in condizioni spesso drammatiche". 

(Polpen - foto archivio)

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