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Cronaca

Dozza: violenta rissa in cella, detenuto perde la testa e ferisce 7 poliziotti

Hanno fatto ricorso al Pronto Soccorso: la prognosi è di dieci giorni per ogni agente

Un detenuto straniero ha aggredito questa mattina la Polizia Penitenziaria di servizio al Reparto Infermeria della Casa Circondariale di Bologna. Lo scrive in una nota Domenico Maldarizzi, Segretario Generale della Uil Polizia Penitenziaria di Bologna.

Da quanto si è appreso, si è scatenata una violenta rissa scoppiata in cella e, quando gli agenti sono intervenuti per sedarla , il detenuto ha iniziato ad aggredire gli agenti con ogni oggetto che ha trovato sul suo percorso.
Per riportarlo alla calma, poichè in preda ad una forte crisi isterica, ben 7 Poliziotti hanno fatto ricorso al Pronto Soccorso con prognosi di dieci giorni per ognuno.

Qualche giorno fa, CGIL FP aveva segnalato il sovraffollamento (oltre 800 unità, contro una capienza regolamentare di 492) che, secondo il sindacato "diventa questione sempre più delicata ed urgente". 

“La gestione dei detenuti psichiatrici all’interno della casa circondariale di Bologna come del resto negli altri istituti italiani – chiosa Maldarizzi -   è insostenibile e il dramma colpisce soprattutto  gli agenti penitenziari. Con la chiusura degli OPG e con il numero insufficiente di posti letto nelle REMS i detenuti psichiatrici si trovano ormai ovunque ed a gestirli molto spesso sono proprio gli Agenti Penitenziari” 

“Per questo - conclude Domenico Maldarizzi - il carcere continua ad essere la frontiera ultima della disperazione e dei drammi umani. L’emergenza psichiatrica potrebbe esplodere da un momento all’altro se non si predispongono misure adeguate Nelle carceri “normali” permangono molti ristretti con patologie mentali per i quali non è prevista alcuna struttura alternativa  perciò occorre un potenziamento della cura della salute mentale in tutti gli istituti penitenziari. 

“Il problema delle aggressioni è sempre più grave, a causa di un popolazione detenuta riottosa al rispetto delle regole e, in parte, con disagio psichiatrico difficile da gestire in carcere". Dichiarano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale.

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