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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ancora telefoni in carcere: "Sovraffollamento cronico, ci sono anche due figli minori"

Il sindacato di Polpen continua a denunciare le criticità dell'Istituto bolognese: "Inerzia dell’Amministrazione nonostante le continue sollecitazioni. Reparto Infermeria sta esplodendo"

Le criticità sono ancora le stesse. Cronico stato di sovraffollamento al carcere della Dozza, con "778 detenuti e con una sezione chiusa per lavori di ristrutturazione. Nelle ultime settimane, tale questione sta diventando sempre più gravosa e vede i posti disponibili nei vari reparti sempre più ridursi, mentre il Reparto nuovi giunti allestito in emergenza presso il Reparto Infermeria sta letteralmente esplodendo" scrive in una nota FP CGIL che sottolinea la "totale inerzia dell’Amministrazione - nonostante - le continue sollecitazioni". In questi giorni, riferisce il sindacato, sono stati trovati ancora telefoni cellulari presso le sezioni Alta Sicurezza.

Dai cellulari nascosti nelle scarpe e fra i capelli, al drone e per introdurli in carcere, negli ultimi due anni si sono intensificati i controlli della Penitenziaria alla Dozza

Tutti i reparti risulterebbero affollati oltre il limite, compreso il  Femminile con "83 donne e dove tra l’altro sono purtroppo presenti anche due minori, figli di una detenuta" con conseguente difficoltà di gestione da parte del "carente personale di polizia penitenziaria". 

Super-critica l'Infermeria

Il Reparto che sembra più in difficoltà, riferisce il sindacato, è il Reparto Infermeria che ospita i detenuti ricoverati per varie patologie e i nuovi giunti "ma la ragione del sovraffollamento è causata principalmente dalla presenza di un congruo numero di detenuti che hanno creato serie problematiche presso le varie sezioni dell’Istituto oppure che hanno rifiutato più volte l’allocazione presso le sezioni, contribuendo in questo modo al sovraffollamento del reparto". 

FP CGIL segnala inoltre che negli ultimi giorni presso il Reparto "sono stati allocati diversi detenuti che continuano a creare situazioni critiche molto serie quali disordini, gravi gesti autolesivi fortunatamente tutti contenuti dal personale di Polizia Penitenziaria" che opera "sempre con grandissima professionalità e spirito di abnegazione ed ottenendo risultati che purtroppo non vengono valorizzati come meriterebbero" fa notare il sindacato. 

Colloqui telefonici: cosa dice la legge

I colloqui telefonici con i detenuti, specifica il Ministero della Giustizia, sono regolati dall’art. 18 della legge 26 luglio 1975, n. 354 e dall’39 del d.p.r. 30 giugno 2000, n. 230. Le persone detenute possono essere autorizzati a telefonare a congiunti e conviventi e, quando ricorrano ragionevoli e verificati motivi, con persone diverse.

Le autorizzazioni alle telefonate degli imputati sono di competenza dell’Autorità Giudiziaria, dopo la sentenza di primo grado, è competente il magistrato di sorveglianza, mentre i condannati possono essere autorizzati dal direttore dell‘istituto.

I detenuti possono usufruire di un colloquio telefonico alla settimana, della durata massima di dieci minuti.
I detenuti per i reati previsti dal primo periodo del primo comma dell’art. 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario (legge 26 luglio 1975, n.  354)  possono usufruire  di due colloqui telefonici al mese.
Può essere concesso un numero maggiore di colloqui telefonici in occasione del rientro dal permesso, oppure in considerazione di motivi di urgenza o di particolare rilevanza, se la corrispondenza telefonica si volge con prole di età inferiore a dieci anni, nonché in caso di trasferimento del detenuto.

I detenuti devono rivolgere istanza scritta all’Autorità competente, indicando il numero telefonico e le persone con cui corrispondere e il contatto viene stabilito dal centralino dell’istituto.
La corrispondenza telefonica è a spese del detenuto: la contabilizzazione avviene per ciascuna  telefonata
In molti istituti sono disponibili schede telefoniche, carte telefoniche prepagate con cui è possibile telefonare solo a familiari o alle terze persone autorizzate.
Il detenuto può ricaricare la scheda telefonica quando si è esaurita, il contatto viene comunque effettuato tramite centralinista dell‘istituto, secondo i tempi e la durata previsti, nelle fasce orarie previste in ciascun istituto penitenziario.

Telefoni cellulari - Una circolare del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (prot. n. 0177644-2010) individua i casi in cui è consentito ai detenuti chiamare telefoni cellulari:

  1. quando non effettuino da almeno 15 giorni alcun tipo di colloquio
  2. quando non abbiano altra possibilità di contatto con i congiunti

E' sempre escluso l'uso per le tipologie detentive di maggior pericolosità (41-bis e alta sicurezza)

Prima della sentenza di I° grado, l‘istanza per telefonare sul cellulare è fatta all‘Autorità giudiziaria competente

Dopo la sentenza di I° grado:

  • gli italiani e i cittadini europei che vogliono usare il cellulare devono autocertificare il rapporto di parentela, produrre una copia del contratto di telefonia mobile e inoltrare domanda al direttore
  • gli stranieri fanno istanza al direttore che chiederà al Consolato di appartenenza se si tratta di un numero fisso o di un cellulare. In quest’ultimo caso il detenuto deve esibire una copia del contratto di telefonia mobile

Non sono ammesse chiamate dall’esterno, a meno che la chiamata non provenga da un congiunto o convivente detenuto, purché entrambi siano stati regolarmente autorizzati.
In caso di chiamata dall’esterno ad una persona detenuta o internata, a quest’ultima può essere comunicato solo il nome dichiarato dalla persona che ha chiamato.

Skype L’uso di questo strumento non è ancora previsto, tuttavia vi sono alcuni istituti che in via sperimentale lo hanno utilizzato per favorire i rapporti tra madri e figli minori.

VideochiamateIn alcuni istituti che in via sperimentale sono utilizzate per favorire i rapporti con i familiari secondo le indicazioni della Circolare 2 novembre 2015 - Possibilità di accesso ad Internet da parte dei detenuti

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