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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza carceri e suicidi, scatta lo sciopero della fame

"L’illegalità si diffonde con il rischio di ripetere quanto accaduto con le rivolte nella primavera del 2020", alla Dozza causarono anche un morto, poi l'appello a Mattarella

Il segretario regionale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) dell’Emilia Romagna, Daniele De
Benedittis, dirigenti sindacali e personale penitenziario hanno avviato iniziative a sostegno di quelle
annunciate oggi dal segretario generale Aldo Di Giacomo che ha cominciato lo sciopero della fame: “I 54 suicidi, ultimo avvenuto ieri a Foggia, un’aggressione al giorno in danno del personale penitenziario,
le decine di mini-rivolte scoppiate nelle ultime settimane – sostiene il sindacato – dovrebbero scuotere la
coscienza di tutti, ma ancora una volta le istituzioni e la politica hanno la testa altrove, per la politica alle
elezioni del 25 settembre. Non possiamo più attendere il voto, un nuovo Parlamento e un nuovo
Governo mentre detenuti più fragili (specie per problemi psichici) si tolgono la vita e mentre prosegue
con ferocia la “caccia all’agente e i capo clan comandano dalle celle". 

Quindi un appello rivolto al Presidente Mattarella "il punto di riferimento più alto della democrazia,
della legalità e del rispetto delle regole scritte (e non scritte) nella nostra Costituzione. Uno Stato che
oltre a non garantire la legalità nelle carceri non riesce a garantire la sicurezza dei detenuti e dei suoi
dipendenti (il personale penitenziario) testimonia di aver rinunciato ai suoi doveri civici sino a far passare
inosservata la “strage” di questa estate con detenuti di età sempre più giovane.
Da servitori dello Stato il nostro impegno è rivolto a far rispettare la legalità e al contrasto a mafia e
criminalità che, a nostro parere, deve svolgersi a partire dalle carceri.
Non possiamo perdere altri mesi. Per questo abbiamo deciso iniziative di protesta in tutte le carceri della
regione e di dare seguito allo sciopero della fame del nostro segretario Di Giacomo. Ci sono azioni, misure, provvedimenti che si possono e si devono attuare subito perché più passa tempo e più l’illegalità si diffonde con il rischio di ripetere quanto accaduto con le rivolte nella primavera del 2020 - disordini che alla Dozza causarono anche un morto tra i detenuti - Il ruolo della Polizia Penitenziaria – conclude la nota - è essenziale per la sicurezza dello Stato a cominciare dalle carceri dove il controllo della legalità non esiste più da troppo tempo".

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