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Cronaca

Cellulari e droga in carcere: blitz e ispezione Penitenziaria, arrestato anche un fornitore esterno

Maldarizzi (Uil Pa): "Da tempo chiediamo schermatura hi tech, e sovraffollamento non rende cose semplici"

Quattro detenuti coinvolti e anche un fornitore esterno di alimenti, arrestato, insieme a ben 13 tra microtelefoni e smartphone e anche diverso stupefacente. E' il bilancio di una operazione condotta dalla Polizia penitenziaria in forze alla Dozza di Bologna, dove una ispezione straordinaria ha tenuto luogo l'altro giorno per tutto il personale detenuto.

Di particolare interesse la sezione di alta sicurezza, dove da tempo sono stati intercettati fenomeni di traffico di apparecchi telefonici in miniatura. Sui fatti il riserbo degli inquirenti è massimo, ma è stata aperta una inchiesta da tempo, di cui l'ispezione straordinaria è solo la punta dell'iceberg. L’operazione che ha interessato tutto il carcere è stata organizzata dai vertici del penitenziario bolognese, e si è protratta per tutta la mattinata. Il sequestro di questi giorni segue a un altro, dove per la prima volta venne reso noto che i detenuti si facevano consegnare materiale attraverso un drone pilotato dall'esterno.

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"Serve potenziare organico e strumentazioni"

"Ciò è potuto avvenire – continua Maldarizzi - grazie alla grande professionalità del reparto di polizia penitenziario della “Rocco D’Amato” che in maniera incessante, porta avanti una lotta senza quartiere per bloccare l’ingresso di materiale proibito nel penitenziario di via Del Gomito".

Purtroppo – chiosa il Segretario della Uil - gli sforzi degli agenti "trovano molte difficoltà a causa del sovraffollamento di detenuti e della carenza dell’organico di polizia penitenziaria". Inoltre, continua il sindacalista “da tempo chiediamo all’amministrazione penitenziaria di contrastare l’utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti mettendo in campo delle apparecchiature che permettono di disturbare o inibire la trasmissione o ricezione dei cellulari per renderli inutilizzabili". 

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