Carceri, allarme sovraffollamento: la Dozza si allarga
1000 posti in più e 5 nuovi padiglioni tra Bologna e altre 4 città emiliane: questo il piano per far fronte al surplus dei detenuti. Ma alla Dozza un altro grave problema, il deficit del personale
Il problema del sovraffollamento nelle carceri è scottante, Bologna provvede aumentando la capacità della casa circondariale della Dozza. Oltre al capoluogo felsineo, lavori anche nelle carceri di Ferrara, Parma, Reggio Emilia e Piacenza, per un totale di 1000 posti in più e 5 padiglioni nuovi, ognuno dei quali costerà circa 11 milioni di euro. Gli interventi rientrano nell’ambito del progetto contro il sovraffollamento previsti dall'intesa siglata da Franco Ionta, commissario per il Piano carceri, e Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna.
DOZZA SOTTO ORGANICO - Ma il problema del sovraffollamento non è l’unico che affligge la Dozza, attualmente in grave deficit di personale a supporto ed assistenza dei detenuti.
Il problema fu ribadito lo scorso marzo, durante la visita nella casa circondariale bolognese del segretario del PD, Raffaele Donini, che espresse la sua preoccupazione: “È urgente trovare soluzioni al grave sovraffollamento della struttura, che rende oltremodo difficili le condizioni di vita dei detenuti”. Poi Donini con un secco affondo sul Governo sollevò il nodo del personale sotto organico: “Siamo vicini alla polizia penitenziaria, costretta da tempo a lavorare con grande disagio e un organico decisamente sottostimato, nell’evidente indifferenza del Governo”.
LA DENUNCIA DI SPINA - Disagio ribadito e denunciato anche da Pasquale Spina, segretario del Circolo aziendale del Pd Casa Circondariale Dozza, che mise in guardia da tempo “il piano carceri, con l’apertura di nuovi padiglioni per far fronte all’aumento della popolazione detenuta, graverebbe su organici già insufficienti”. Per il segretario, infatti il solo problema della casa circondariale non è il surplus dei detenuti ospitati, quanto la carenza di personale.
